
“Il Mes? Ho fatto la mia parte, ora spetta a Governi decidere”
«La situazione non è facile da nessuna parte in Europa. Il grande ottimismo che si era diffuso a fine estate ora sta gradualmente cedendo il passo a una situazione che preoccupa di più, avremo senz’altro dei buoni dati sul terzo trimestre delle economie europee, così come li abbiamo avuti sull’economia cinese, ma questa ripresa che nel terzo trimestre sembrava andare veloce è andata rallentando da fine agosto e il rallentamento è molto accentuato». A parlare così è il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni che, intervenendo al Festival della Diplomazia, ha sottolineato come sia fondamentale adesso più che mai per l’Unione europea reagire in maniera pronta ed efficace di fronte al rischio di una seconda ondata della pandemia di Coronavirus e alle preoccupazioni per il suo impatto economico. «L’Unione europea – ha ricordato Gentiloni – ha avuto tre fasi di fronte alla pandemia: la prima, a fine febbraio-inizio marzo, quando il Covid-19 si è manifestato soprattutto in Italia, caratterizzata da mancanza di collaborazione fra i Paesi membri, e persino da divieti di esportazione di apparati medicali; la seconda fra marzo e luglio con la reazione straordinaria che ha visto i governi faticosamente approvare, a luglio, il piano di rilancio “Next Generation EU; e la terza, ora, in cui il grande ottimismo sta cedendo il passo alla preoccupazione, di fronte ai dati dell’economia che, dopo l’accelerazione della ripresa nel terzo trimestre, sta ora rallentando di nuovo».
Interpellato sul Mes, il Commissario ha rivendicato di aver fatto la sua parte, rimuovendo le pensanti condizionalità che gravavano sugli interventi passati ed ha ribadito che adesso la scelta se usarlo o meno spetta ai Governi. «Resta il fatto che per un Paese ad alto debito come l’Italia assicurerebbe il vantaggio di risparmiare alcune centinaia di milioni l’anno – ha aggiunto. – Nel decennio passato sull’uso del Mes c’erano memorandum molto stringenti. Oggi l’unica condizione è che le linee di credito vengano spese per la Sanità. La linea di prestito è disponibile, lo è fino alla fine all’anno prossimo. Spetta ai Governi decidere, nei loro calcoli, se sia vantaggioso o meno».
Sul Fondo Salva Stati è intervenuto anche il segretario del PD Nicola Zingaretti che, a margine di un evento a Roma, ha attaccato Conte che ha snobbato il suo utilizzo dicendo ai giornalisti che “non è la panacea che viene descritta“. «Un tema come il Mes va affrontato nelle sedi opportune, in Parlamento e attraverso il dialogo tra le forze maggioranza – ha detto Zingaretti. – Sicuramente non in una battuta durante una conferenza stampa, perché questo porta uno strascico di polemiche che non è in sintonia con la volontà che abbiamo di dare punti fermi a italiani».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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