
Il ceo Mustier ripete: “No ad un risiko bancario”
Unicredit chiude i primi 9 mesi del 2020 con una perdita di 1,6 miliardi. Nel terzo trimestre il gruppo registra un utile di 680 milioni, -42,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, ma sopra il consensus degli analisti che ne prevedeva 300 milioni. Sempre nel terzo trimestre del 2020, l’utile netto sottostante è stato pari a 692 milioni di euro, in crescita del 31,3% rispetto al secondo trimestre dell’anno, ma in flessione del 32,7% su base annua. «Siamo in linea con i tempi previsti per conseguire il nostro obiettivo di utile netto sottostante superiore a 0,8 miliardi di euro per quest’anno e confermiamo il nostro target tra 3 e 3,5 miliardi per il 2021», ha sottolineato il ceo, Jean Pierre Mustier, che sul dividendo ha affermato: «Rimaniamo fermamente impegnati a ripristinare la nostra politica di distribuzione del capitale prevista in Team 23, che abbina alla distribuzione del 50 percento degli utili netti sottostanti, da realizzarsi con un mixdi dividendi in contanti e riacquisto di azioni, la distribuzione graduale, a partire dal 2021, del capitale in eccesso».
Il ceo ha poi ribadito a gran voce che la banca italiana non è interessata a partecipare a un’operazione di M&A, o risiko bancario, comunque la si voglia chiamare. Gli obiettivi sono altri, in primis sostenere l’economia e remunerare gli azionisti, Bce permettendo, con dividendi e operazioni di buyback, la cui erogazione rimane ancora congelata. «Il nostro piano al 2023 è basato sull’assunto senza M&A – ha aggiunto Mustier. – Preferiamo trasformare piuttosto che integrare e vogliamo usare l’eccesso di capitale per supportare l’economia e per restituire il capitale ai soci quando il regolatore lo permetterà. Questa è la risposta sulla nostra strategia e non cambia di un centimetro». Viene quindi messa a tacere una possibile acquisizione di Mps, come invece si pensava (leggi qui).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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