
I sindacati lamentano di non conoscerlo ma entro il 30 novembre lo Stato entrerà nel capitale attraverso Invitalia
Oggi sciopero di due ore in tutti gli stabilimenti del gruppo ArcelorMittal. L’obiettivo è quello di ottenere risposte dal Governo a pochi giorni dal negoziato che entro il 30 novembre porterà lo Stato, attraverso Invitalia, ad entrare nel capitale della società ed avviare così un piano di rilancio del gruppo.
L’iniziativa sindacale arriva a poche ore di distanza dalle parole del premier Giuseppe Conte che ieri ha dichiarato che nelle prossime ore si chiuderà l’accordo con ArcelorMittal. Anche l’ad dell’azienda, Lucia Morselli, incontrando ieri pomeriggio i vertici delle sigle metalmeccaniche, ha dichiarato che la conclusione del negoziato è ormai imminente. «Stiamo definendo l’accordo con Arcelor Mittal per completare il progetto di investimento all’insegna di un partenariato pubblico-privato per l’ex Ilva di Taranto», ha annunciato il premier Conte. Linee portanti del nuovo piano sono la decarbonizzazione per ridurre le emissioni inquinanti, la produzione a 8 milioni di tonnellate e la tutela dei 10.700 occupati di gruppo, questi ultimi due aspetti col piano a regime nel 2025.
Ma i sindacati protestano perché nel confronto non sono stati coinvolti e allo stato attuale hanno poche informazioni su come sarà la nuova società e come si tutelerà l’occupazione.
Protesta anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che si dice preoccupato per l’accordo che si va chiudendo, segnalando che la città non lo conosce affatto, e invita l’Unione Europea a vigilare, visto che la ristrutturazione dell’ex Ilva attingerà anche a parte delle risorse del Recovery Fund. «Governo e impresa che stanno riprogrammando gli investimenti senza ascoltare la comunità», ha denunciato.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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