
La nuova ondata di contagi frena di più la ripresa nell’area Euro (-7,3%) e negli Stati Uniti (-3,2%). Per l’Italia c’è un ridimensionamento del calo del Pil nel 2020 a -9,1% dal -10,5% di settembre
Il rimbalzo del Pil atteso per il 2021 dipenderà da quanto velocemente partirà la campagna di vaccinazione contro il Covid. È questo quello che emerge dall’Economic Outlook di dicembre dell’OCSE che parla comunque di una ripresa graduale dallo shock causato dalla pandemia dopo un calo atteso quest’anno del 4,2%.
Secondo il report la nuova ondata di contagi frena di più la ripresa nell’area Euro e negli Stati Uniti dove il calo dovrebbe essere rispettivamente del 7,3% e del 3,2%. Per quanto riguarda invece l’Italia, l’OCSE ha ridimensionato la previsione sul crollo del Pil di quest’anno causato dalla pandemia di Covid: in linea con le attese del Governo, l’Organizzazione ha previsto un -9,1% per il 2020, rispetto al -10,5% indicato a settembre. Per il 2021 è atteso un recupero del 4,3%, cui dovrebbe seguire un ulteriore +3,2% nel 2022.
L’Outlook sottolinea come la pandemia non abbia colpito tutti in maniera equa, anzi. La crisi ha aggravato le disuguaglianze, colpendo più duramente i più vulnerabili della società. Livelli elevati di disoccupazione, in particolare tra i giovani e le scarse qualifiche, rischiano di persistere per anni. Molti bambini, in particolare quelli provenienti da ambienti svantaggiati, sono rimasti gravemente indietro nella loro istruzione durante i lockdown, limitando ulteriormente le loro opportunità in futuro.
Il report mette in guardia anche sui rischi che stanno affrontando milioni di piccole e medie imprese. «Il calo dei profitti delle imprese colpirà la loro capacità di ripianare i debiti in futuro e minerà la loro capacità di investire. Si prevede che le imprese giovani, piccole e meno produttive saranno gravemente colpite, oltre a quelle nei settori alberghieri e della ristorazione, dei trasporti, dell’arte e dell’intrattenimento che sono gravemente colpiti dalle misure di lockdown», si legge nello studio. Per questo, d’ora in poi, l’intervento dei Governi dovrà essere più mirato, laddove è più necessario per rafforzare la ripresa. Ecco allora che i fronti su cui dovrebbe concentrarsi l’azione dei responsabili politici sono quelli del rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali, ampliamento della rete di sicurezza sociale per le persone più vulnerabili e sostegno alle imprese per supportare i crescenti debiti.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
LEGGI ANCHE: Vaccini, Arcuri anticipa: “il piano è pronto ma sarà operativo per fine gennaio”
LEGGI ANCHE: Fronte anti-Covid, Pfizer e BioNTech fanno domanda di approvazione anche in Europa
Ti potrebbe interessare anche: