
Gli occhi sono puntati non soltanto sull’evoluzione dell’epidemia ma anche sulla politica con i ballottaggi di oggi per due seggi al Senato Usa
Avvio in moderato calo per le Borse europee. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 scivola dello 0,19%. A Francoforte il Dax cede lo 0,27%, a Parigi il Cac40 perde lo 0,15% e a Londra l’indice Ftse100 è sulla parità con un +0,08%.
Anche Piazza Affari si muove debole, dopo un inizio di settimana di anno positivo. L’indice Ftse Mib scivola di circa mezzo punto percentuale in area 22.198 punti. Tra i titoli si mettono in evidenza gli energetici con Saipem che sale in testa al paniere con un rialzo di oltre un punto percentuale, seguita da Eni, in aumento dello 0,7%. Bene anche Stm che mostra un +1,2% dopo il +3,8% di ieri. Fiat Chrysler Automobiles snobba i deboli dati sulle immatricolazioni in Italia relative a dicembre e all’intero 2020 (ne abbiamo parlato qui) e sale di circa mezzo punto percentuale, proseguendo la sua corsa iniziata ieri con l’approvazione da parte delle assemblee delle nozze con Psa che porteranno alla nascita di Stellantis (leggi qui). Sul fronte opposto, invece, scivolano sul fondo del Ftse Mib Inwit ed Hera con ribassi di quasi due punti percentuali.
I listini sono influenzati dalla cautela di Wall Street e dell’Asia. Ieri nella prima seduta del 2021 gli indici americani hanno chiuso in ribasso (Dow Jones -1,25%, S&P -1,48% e Nasdaq -1,47%) a causa del Covid che continua a fare paura nonostante le speranze risposte nei vaccini. Per l’S&P è stato il peggior inizio d’anno dal 2016.
In Asia il Giappone si prepara a dichiarare lo stato di emergenza a Tokyo e in diverse aree limitrofe dopo che la capitale ha avuto un record giornaliero di 1.337 casi il giorno di Capodanno. Il mercato giapponese risente quindi dei timori di nuovi lockdown e il Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,37%, mentre Shanghai e Hong Kong hanno gaudagnato (rispettivamente +0,47% e +0,315) dopo che il New York Stock Exchange ha deciso di non procedere più al delisting che era stato annunciato la scorsa settimana delle tre big China Telecom, China Mobile e China Unicom per ubbidire a un ordine esecutivo dato a novembre dal presidente Donald Trump.
A pesare sul sentiment, anche i ballottaggi di oggi in Georgia per due seggi al Senato Usa, decisivi per la maggioranza al Congresso. I sondaggi indicano un testa a testa e la vittoria democratica rimane possibile.
Per non parlare poi delle ultime notizie sul fronte sanitario. Nel Regno Unito il premier Boris Johnson ha annunciato un lockdown nazionale effettivo dalla giornata di oggi (guarda qui), mentre in Germania, le restrizioni potrebbero essere prolungate fino alla fine del mese (ne abbiamo parlato qui).
Nel valutario, il dollaro è ancora in calo. L’euro-dollaro vale 1,227, +0,17%, il dollaro/yen è a 102,91, -0,184% e il cross tra sterlina e biglietto verde tratta a 1,36, +0,21%. Tra le commodities, il petrolio è in calo marginale mentre è aggiornato a oggi pomeriggio il vertice Opec+, dopo il nulla di fatto della riunione di ieri con la Russia che avrebbe puntato i piedi su nuovi tagli. Il Wti cede lo 0,34% a 47,46 dollari al barile e il Brent fa -0,41% a 50,88 dollari al barile. L’oro quota 1.943 dollari l’oncia, -0,185%.
Sul fronte macro, in Germania le vendite al dettaglio di novembre sono salite del +1,9% su base mensile e del +5,6% su base annua in rallentamento rispetto al mese precedente (+2,6% su base mensile e +8,% annuo). Da seguire poi il tasso di disoccupazione tedesco a dicembre mentre dagli Usa arriveranno a seguire gli aggiornamenti sull’indice settimanale Redbook e sull’Ism manifatturiero di dicembre.
di: Maria Lucia PANUCCI
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