
Mister Alibaba è stato visto per l’ultima volta a un convegno, in cui criticò le politiche economiche di Pechino. Subito dopo fu congelato il collocamento in Borsa di Ant Group, il suo braccio finanziario. Ora l’unica notizia che trapela è che gli è stato ordinato di non lasciare la Repubblica Popolare
La Cina ha messo Jack Ma sotto supervisione e gli è stato ordinato di non lasciare il Paese. Sono queste le uniche informazioni che filtrano dalla stampa locale dall’ultima apparizione pubblica di Mister Alibaba tre mesi fa, quando durante un convegno criticò le politiche economiche di Pechino definendole “antiquate“. Affermazioni che ebbero come immediata conseguenza la cancellazione del collocamento in borsa di Ant Group, il suo braccio finanziario.
Durante una conferenza a Shangai infatti attaccò le autorità finanziarie ree di bloccare l’innovazione pretendendo di “regolare il futuro con i mezzi di ieri“. «Non dovremmo gestire un aeroporto come se stessimo gestendo una stazione ferroviaria», aveva tuonato Ma, che aveva accusato le banche cinesi di lavorare con la “logica di un banco di pegni” e di non presentare rischi finanziari sistemici semplicemente perché “non c’è un sistema ed è questo il rischio“. Subito dopo le stesse autorità oggetto dell’attacco cancellarono il collocamento di Ant Group in Borsa. Cosa che ha contribuito ad accelerare la spirale discendente della sua società sui mercati. La capitalizzazione di Alibaba, che controlla un terzo delle azioni di Ant, è scesa dal picco di 859 miliardi di dollari a meno di 600 miliardi di dollari.
Non è però sempre stato braccio di ferro con il Governo centrale. Il cinquantaseienne ex insegnante di inglese, lasciate le redini di Alibaba nel 2019, si era tutt’altro che allontanato dai riflettori. La sua intensa attività di conferenziere aveva ulteriormente consolidato il suo ruolo di ambasciatore del ‘soft power’ cinese nel mondo, a partire dall’Africa. Membro del Partito, Jack Ma era portato a esempio da Pechino come l’uomo da cui tutti dovevano imparare come mettere in pratica l’invito di Deng Xiaoping ad “arricchirsi”.
Simili riconoscimenti pubblici hanno forse finito per far sentire Ma troppo sicuro di sé. O, quantomeno, abbastanza sicuro da attaccare, durante quella conferenza a Shanghai, le autorità. Ora l’unica notizia che trapela è che gli è stato ordinato di non lasciare la Repubblica Popolare.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AFP
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