
Sono stati creati appena 49.000 nuovi posti di lavoro, al di sotto dei 50.000 attesi dal consensus. Finora l’economia americana ha recuperato 12,5 milioni di posti, contro i 22,2 milioni persi tra marzo e aprile. Si tornerà ai livelli pre-pandemia non prima del 2024
Non arrivano notizie positive dal fronte del lavoro Usa. E’ stato diffuso oggi il report occupazionale che ha messo in evidenza come, nel mese di gennaio, siano stati creati appena 49.000 nuovi posti di lavoro, al di sotto dei 50.000 attesi dal consensus. Gli occupati riprendono comunque a salire dopo la perdita di 227.000 posti di dicembre (dato rivisto dalle iniziali -140.00 unità). Il tasso di disoccupazione a gennaio cala così dal 6,7% di dicembre al 6,3%. Gli analisti si aspettavano che restasse fermo al 6,7%. Ma sui numeri ci si aspettava di più.
Il calo occupazionale di dicembre è stato il primo in 8 mesi ed ha interrotto una ripresa che tuttavia è ancora lontana dall’aver recuperato i milioni di posti persi durante il primo lockdown. Finora l’economia Usa ha recuperato 12,5 milioni di posti, contro i 22,2 milioni persi tra marzo e aprile. All’appello mancano ancora 10 milioni di posti, ma ad onor del vero molti disoccupati hanno rinunciato a cercare lavoro.
Lunedì scorso il Congressional Budget Office (Cbo) ha stimato che l’occupazione Usa non tornerà ai livelli pre-pandemia prima del 2024. E proprio la cattiva notizia rinfocola le speranze sull’arrivo di un bazooka targato Joe Biden, che ha promesso un nuovo round di stimoli economici fino a $1,9 trilioni. Soprattutto dopo l’approvazione anche al Senato del budget resolution (leggi qui).
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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