
Il ministro degli Esteri Blok: “Questo può riuscire solo se i paesi beneficiari saranno in grado di rendere le proprie economie competitive e le proprie finanze pubbliche sostenibili”
L’Olanda dice sì al al Recovery plan Ue, purché i Paesi che ne beneficeranno saranno in grado di rendere le proprie economie competitive e le proprie finanze pubbliche sostenibili. A dirlo è stato il ministro olandese degli Esteri Stef Blok a margine dell’incontro che ha avuto a Roma con il collega italiano Luigi Di Maio e con il ministro agli Affari europei Vincenzo Amendola. “Ho chiarito che il Governo olandese è sincero nel suo desiderio di trovare un modo per fare progressi per un accordo sul Recovery plan europeo – ha detto ai giornalisti durante la conferenza stampa – ma questo può riuscire solo se i paesi beneficiari saranno in grado di rendere le proprie economie competitive e le proprie finanze pubbliche sostenibili”.
Blok plaude Conte per aver organizzato la scorsa settimana gli Stati Generali dell’economia. “E’ importante che il presidente del Consiglio italiano abbia organizzato gli Stati Generali per lanciare delle proposte di riforma. Qualsiasi pacchetto di ripresa deve portare – ha insistito – con un’insieme di misure a un’economia più competitiva e a finanze pubbliche più sostenibili”.
Il ministro ha poi confermato che l’Olanda è contraria alle sovvenzioni europee, sostenendo che le emissioni di titoli di debito da parte della Commissione europea possono essere redistribuite agli Stati membri solo attraverso prestiti diretti. “Il Trattato europeo – ha affermato – è molto chiaro e non permette all’Ue di indebitarsi per finanziare la spesa corrente. E’ un modo di disciplinare l’esborso di denaro da parte del bilancio comunitario“.
Blok conviene con la Commissione europea che il Piano di rilancio deve evitare che si allarghino le divergenze fra le economie dei vari Stati membri, mettendo a rischio l’integrità del mercato unico: “L’economia olandese – ha detto – sarà colpita moltissimo, perché è un’economia aperta, che vive di esportazioni e che quindi soffre se le altre economie Ue arretrano”.
di: Maria Lucia PANUCCI
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