
Con l’aumento di capitale Cassa Depositi e Prestiti diventerà l’azionista di riferimento con il 33%, Atlantia distribuirà i suoi titoli fra i soci
Aspi cambia pelle e torna ad essere una public company. Ebbene sì, dopo 21 anni di privatizzazione di Autostrade, la società torna in mano dello Stato ed avrà come azionista di maggioranza Cassa Depositi e Prestiti (leggi qui cos’è) mentre la famiglia Benetton farà un passo indietro per una progressiva uscita fino a scendere a una quota che non dovrebbe andare oltre il 10%. «E’ giusto aprire una nuova pagina – ha detto il ministro Gualtieri. – Quella della privatizzazione è una vicenda antica che non è andata bene».
Come sarà il nuovo assetto? Oggi i Benetton possiedono il 30% di Atlantia, società quotata in Borsa, che a sua volta ha in mano l’88% di Autostrade. I Benetton hanno insomma il 30% dell’88% di Autostrade vale a dire il 27% circa. Di questo 88%, il 33% passerà a Cassa Depositi e Prestiti che diventerà così azionista di maggioranza e “padrone” di Autostrade. Un altro 22% dovrebbe invece essere ceduto da Atlantia ad altri azionisti graditi a Cdp forse il fondo F2i, Poste o altri investitori istituzionali. Ad Atlantia resterebbe così il 33%, un terzo di questa quota, circa il 10% rimarrebbe quindi, per ora, ai Benetton. Questa operazione, anche per ragioni politiche, non verrà realizzata comprando le quote direttamente da Benetton ma principalmente con un aumento di capitale. Ossia Cdp verserà soldi nel capitale di Autostrade, aumentandone la dimensione della società. In pratica la torta diventa più grande. Per le tasche degli azionisti cambia poco. Quello che cambia è la composizione del CDA: con il 55% Cdp e soci “amici” approveranno la loro lista di consiglieri spingendo i Benetton fuori.
Resta da capire quanto costerà a Cdp entrare in Autostade. Ma per questo bisogna attendere il prossimo 27 luglio quando inizieranno le trattative. Una cosa è certa. La famiglia veneta ha anche accettato di rinunciare a tutte le altre cause contro lo Stato e di rivedere il sistema dei pedaggi a beneficio dell’utenza. Ora, per i primi anni, si parla di un abbassamento dei pedaggi del 5%. E sono stati confermati i 3,4 miliardi di risarcimenti per i danni causati dal disastro di Genova.
Il passaggio successivo all’ingresso di Cdp prevede anche che Autostrade venga quotata direttamente in borsa. A quel punto ci sarà spazio per l’ingresso di nuovi investitori e per un ulteriore disimpegno dei Benetton. Già oggi tra gli azionisti di Autostrade ci sono il gruppo assicurativo tedesco Allianz (7%) e il fondo cinese Silk Road (5%).
Il fondo statunitense Blackstone, che avrebbe il gradimento di Cdp, e quello australiano Macquarie secondo fonti qualificate sarebbero interessati a investire in Autostrade. Le due società per ora non hanno commentato (leggi qui)
di: Maria Lucia PANUCCI
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