
L?estate senza turisti stranieri impatta sull?intero indotto turistico a partire dall?alimentazione
Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi pesa negativamente sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di almeno tre miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che sottolinea come i consumi extradomestici per pranzi e cene fuori casa sono previsti in calo del 40% durante i mesi di luglio, agosto e settembre.
Ad incidere, oltre alla crisi economica e alla diffidenza tra gli italiani post Coronavirus, è soprattutto la mancanza del turismo dall’estero: basti pensare che l’estate dello scorso anno oltre 16 milioni di cittadini stranieri erano in vacanza nel Belpaese, numeri praticamente azzerati quest’anno a causa della pandemia. Si tratta di un vuoto pesante che non viene purtroppo compensato dalla svolta patriottica degli italiani che per il 93% ha scelto di trascorrere le vacanze in Italia, la percentuale più elevata da almeno 10 anni (leggi qui).
L’estate senza turisti stranieri impatta sull’intero indotto turistico a partire quindi dall’alimentazione che in Italia, leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico, secondo la Coldiretti pesa circa 1/3 dell’intero budget delle vacanze per i pasti nei ristoranti ma anche per l’acquisto di souvenir. «Ai danni diretti – precisa la Coldiretti – si aggiungono quelli indiretti perché viene a mancare l’effetto promozionale sui prodotti Made in Italy all’estero con i turisti stranieri che continuano a ricercali una volta tornati nei paesi di origine determinando una spinta all’export nazionale».
di: Maria Lucia PANUCCI
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