
Dopo cinque anni di crescita continua adesso soffrono più di quelle maschili
L’effetto Covid si è sentito anche sulla demografia delle imprese italiane. Secondo quanto emerge dal Rapporto di Unioncamere sull’imprenditoria femminile nel secondo trimestre, tra aprile e giugno, sono nate 10.678 imprese rosa in meno, con alla guida quindi una donna. Il calo su base annua è stato del 42,3%, superiore a quello subito dalle attività maschili che vedono un -35,2%. Il saldo di fine giugno, rispetto al 2019, vede così venir meno quasi cinque mila imprese con al timone una donna.
E pensare che le aziende rosa erano state protagoniste negli ultimi cinque anni di una crescita importante tanto che, prima che esplodesse la pandemia, su quattro nuove realtà produttive tre erano a guida femminile. «Nell’ultimo lustro le aziende rosa erano infatti cresciute – si sottolinea in una nota – a un ritmo molto più intenso di quelle maschili: +2,9% contro +0,3%. In valori assoluti l’aumento delle imprese femminili è stato più del triplo rispetto a quello delle imprese maschili: +38.080 contro +12.704. In pratica, le imprese femminili hanno contribuito a ben il 75% dell’incremento complessivo di tutte le imprese in Italia, pari a +50.784 unità».
Su questa espansione si è abbattuto il Covid, che ha invertito la rotta. La riduzione più consistente del numero di nuove imprese femminili si è registrato nelle regioni del Centro-Nord (-47,0%), con in testa la Lombardia, il Lazio e la Campania, mentre il Mezzogiorno si ferma invece al -34,1%.
di: Maria Lucia PANUCCI
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