
Vediamo di cosa si tratta e a chi spettano
Scadono oggi le domande per ottenere il bonus baby-sitting e centri estivi. Saranno remunerate tramite il Libretto di famiglia le prestazioni svolte dal 5 marzo 2020 al 31 agosto 2020 che dovranno essere comunicate sulla piattaforma delle prestazioni occasionali entro la fine di dicembre.
Hanno diritto al bonus i lavoratori del settore privato o autonomi con bambini fino a 12 anni di età iscritti ai servizi educativi scolastici nel periodo di chiusura delle scuole e fino al 31 luglio 2020. Per averne diritto però l’altro genitore non deve risultare percettore di Naspi o di altro strumento di sostegno al reddito come la cassa integrazione né deve essere disoccupato o non lavoratore alla data della domanda.
Possono richiedere il bonus sia coloro che non lo hanno mai fatto prima, con la possibilità di vedersi riconosciuto un importo che può arrivare fino ad un massimo di 1.200 euro (2.000 euro per gli operatori sanitari: medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica, operatori sociosanitari), sia coloro che hanno già fruito del primo aiuto da 600 euro (1.000 euro per gli operatori sanitari). Questi ultimi possono richiedere un importo integrativo al precedente che non superi il totale di 1.200 euro (o 2.000 per gli operatori sanitari).
Per il bonus centri estivi è necessario allegare l’iscrizione alle strutture che offrono servizi integrativi per l’infanzia, indicando anche i periodi di iscrizione del minore al centro (minimo una settimana). Inoltre, dovrà essere allegata anche la documentazione comprovante la spesa sostenuta con l’indicazione del relativo importo. Le domande si possono presentare sul sito dell’Inps, tramite contact center o i patronati, fermo restando però che non si può richiedere l’aiuto per gli stessi periodi di fruizione del bonus nido erogato dall’Inps.
I bonus spettano anche al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per un importo massimo di 2.000 euro per nucleo familiare.
di: Maria Lucia PANUCCI
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