
L’ente parigino raccomanda a Governi e Banche centrali di mantenere la linea espansiva delle rispettive politiche di Bilancio e monetarie
Quest’anno il crollo del Pil totale non sarà dell’11,3% ma del 10,5%. L’OCSE ha leggermente attenuato le sue previsioni sugli effetti della pandemia ma resta un pesantissimo bilancio. Il dato infatti è solo di 0,8 punti migliore rispetto a quanto indicato a giugno scorso.
Più pessimiste le stime sul rimbalzo del 2021: ora il dato è stato ritoccato al ribasso di 2,3 punti ed il recupero è previsto al 5,4%.
Entrando nel dettaglio dei vari Paesi sulla Germania, nell’Economic Outlook di interim, è previsto un meno 5,4% sul 2020 (+1,2 punti) e un più 4,65% nel 2021 (-1,2), sulla Francia meno 9,5% quest’anno (+1,9) e più 5,8% nel 2021 (-1,9). Sugli Usa è stimato un meno 3,8% del Pil (ben +3,5 punti da giugno) e un più 4% nel 2021 (-0,1). La Cina continua ad essere l’unica tra le economie del G20 elencate su cui si preveda comunque una crescita sul 2020, un ridotto 1,8% cui seguirà un più 8% nel 2021. Il dato peggiore invece riguarda il Sud Africa dove il prodotto interno lordo cadrà dell’11,5% quest’anno.
In questo quadro nero l’OCSE raccomanda a Governi e Banche centrali di mantenere la linea espansiva delle rispettive politiche di Bilancio e monetarie, “per preservare la fiducia e limitare l’incertezza“. L’obiettivo deve essere evitare strette premature delle politiche in una fase in cui le economie restano fragili.
di: Maria Lucia PANUCCI
Ti potrebbe interessare anche: