
Stop alle modelle che arrivano da Stati Uniti, Brasile e Russia, ma ripartenza ad effetto con gli eventi in streaming
La Milano Fashion Week 2020 in edizione “phygital” è iniziata: fino a lunedì 28 settembre si alza il sipario sui 159 appuntamenti dedicati alla moda internazionale, tra sfilate fisiche e in formato digitale, presentazioni ed eventi (leggi qui). Numeri che superano largamente quelli della settimana della moda di New York e Londra.
D’altronde il settore è stato duramente colpito dall’emergenza Coronavirus e ha un urgente bisogno di ripartire: nel primo semestre del 2020 il fatturato della moda è diminuito del 30% rispetto al primo semestre del 2019. Il mese di aprile, in pieno lockdown, il fatturato è stato praticamente azzerato e a maggio dimezzato rispetto allo stesso mese del 2019. Ancora, a giugno il calo si è aggirato intorno al 36%.
Quella di Milano è dunque un’edizione necessaria e molto attesa, che ha messo alla prova la creatività delle firme più prestigiose del settore. Moltissimi gli eventi organizzati, dopo l’inaugurazione serale di martedì 22 del Fashion Hub della Camera della Moda. Mercoledì 23 è il turno, tra gli altri, di Fendi e di Dolce & Gabbana, rientrati dopo 22 anni in calendario. Seguono Salvatore Ferragamo, Valentino che quest’anno ha privilegiato Milano sulla consueta Parigi, e Giorgio Armani che sfila a porte chiuse ma sceglie la televisione per trasmettere in diretta l’Armani Fashion Show sabato 26. Fabiana Filippi opta per un formato interamente digital e trasmette sull’intera facciata del palazzo dell’omonima casa di moda in zona Porta Romana il filmato con le nuove proposte per la collezione primavera-estate.
Il movimento Milano Loves Italy coinvolge alcuni spazi di design e multibrand di moda per un circuito di eventi e presentazioni che hanno lo scopo di supportare le aziende italiane che producono nel Paese. Novità anche per i Green Carpet Fashion Awards, che sono digitali.
La Camera della Moda e Rinascente lavorano insieme per supportare i più significativi brand emergenti del panorama Made in Italy con l’iniziativa Milano Moda Shoppable Project: dal 22 settembre al 5 ottobre le vetrine di Rinascente sono animate da un’installazione con protagonisti 13 brand, i cui prodotti sono in vendita in un temporary store al quarto piano dell’edificio.
Resta molto difficile l’ingaggio delle modelle e la presenza dei grandi ospiti internazionali, sia per il dilagare dell’epidemia sia per le limitazioni negli spostamenti dai Paesi esteri. Le top model vengono richieste alle agenzie estere per evitare affollamenti sui set e tutte devono aver fatto un tampone pochi giorni prima dell’arrivo. Grosso stop per le modelle provenienti da Russia, Stati Uniti e Brasile, Paesi considerati particolarmente a rischio in questo momento: una decisione che incide drasticamente sul mercato degli ingaggi provocando un calo dell’indotto del 60/70%.
Ma c’è anche chi guarda con ottimismo a questa edizione apprezzandone i lati positivi. Per esempio Elisabetta Franchi che presenta la collezione primavera-estate nata durante il lockdown e pertanto simbolo di una forte voglia di ricominciare. La stilista guarda con ottimismo all’inedita formula della diretta streaming e tv: «La sfilata non vedrà un limitato parterre da 150 persone, ma tutti potranno essere in prima fila – spiega – questo perché saremo in diretta streaming su tutti i nostri canali, ma anche in tv. Bellissimo realizzare il sogno di sfilare davanti a un pubblico così vasto». Una ripartenza d’effetto insomma.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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