
Il motivo dello stallo è la manleva ma l’Esecutivo ha la soluzione
Non si placa la tensione tra Atlantia ed il Governo Conte. Anzi, si torna di nuovo a parlare di revoca della concessione. Dopo un vertice a Palazzo Chigi, in cui il premier si è confrontato con i ministri competenti, Roberto Gualtieri (Economia) e Paola De Micheli (Infrastrutture), la posizione dell’Esecutivo rimane inamovibile: se da Atlantia entro il 30 settembre non arriveranno risposte che consentano di portare avanti il percorso deciso a luglio dal Governo per rendere Aspi pubblica con l’ingresso di Cdp, si proseguirà con la revoca della concessione ad Autostrade.
Nel frattempo, l’Esecutivo sta preparando un’ulteriore offerta di mediazione per sottrarre alla holding che controlla Autostrade per l’Italia l’argomento della manleva, la garanzia che il futuro acquirente di Aspi non erediterà le responsabilità civili sui danni indiretti derivanti dalla caduta del ponte Morandi a Genova, danni che oggi sono impossibili da calcolare. Ufficialmente infatti il motivo dello stallo pare sia proprio questo: Atlantia non vuole concedere la manleva a Cdp.
Ma secondo il Governo si tratta solo di un alibi e siccome da più fronti si vuole chiudere quanto prima un dossier che sembra interminabile, ecco che l’Esecutivo intende sgonfiare questa “scusa” attraverso una possibile opzione di compromesso. La prima opzione prevede di tenere da parte una quota della società poco rilevante in modo da non lasciare diritti di governance ai Benetton, che verrebbe poi venduta in un secondo momento, tra quattro-cinque anni, quando realisticamente si potranno quantificare i danni. La seconda ha una logica simile: si crea un conto di garanzia, si congelano i soldi e si svincolano a determinate condizioni tra un bel po’ di tempo, quando cioè si conoscerà l”entità dei danni.
di: Maria Lucia PANUCCI
Ti potrebbe interessare anche: