
Tra i protagonisti anche Expedia e Trivago. L’obiettivo è impedire subito al colosso di favorire i propri servizi nei risultati del motore di ricerca
Tutti contro Google. Expedia, Trivago e altre 163 società legate ai viaggi hanno chiesto all’Unione europea un’azione antitrust urgente contro il colosso del web con l’obiettivo dichiarato di impedirgli di favorire i propri servizi nei risultati del motore di ricerca.
In particolare, secondo i firmatari, Big G darebbe maggior risalto alle proprie soluzioni di comparazione nel settore viaggi, lavoro e ospitalità, inserendoli nei box appena sotto la maschera di ricerca (cosiddetti One-Box).
Il colosso di Mountain View ha sempre negato di privilegiare i propri servizi a discapito di quelli rivali, sostenendo che la concorrenza sul web è a portata di click e che quindi il suo predominio è dovuto unicamente alle preferenze degli utenti. Una giustificazione che secondo le 165 società non regge: sono tutti fermamente convinti che Google “non competa lealmente e che anzi con la tecnica dei One-Box mantenga artificialmente gli utenti all’interno del suo ecosistema, impedendo loro di visitare servizi alternativi e più pertinenti alle richieste“.
E la richiesta è quella di intervenire subito, senza aspettare che sia varato dalla Commissione europea il Digital Services Act, il nuovo pacchetto di norme che tutela ancora più rigorosamente la concorrenza leale. «Questo intervento potrebbe arrivare troppo tardi – lamentano le società – e alcuni operatori potrebbero non avere la forza e le risorse per resistere sino a che tale disciplina avrà davvero effetto».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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