
La firma dell’intesa è slittata di una diecina di giorni. Sul piede di guerra i sindacati. Invitalia entra al 50% e poi acquisirà la maggioranza
Fumata grigia per l’accordo tra Invitalia e ArcelorMittal sull’ex Ilva che dovrebbe prevedere l’ingresso della società prima al 50% per poi acquisire la maggioranza dopo il 2022. Oggi era la data limite per la sigla dell’intesa che a quanto si apprende dovrebbe slittare di una diecina di giorni e vedere finalmente la luce intorno all’11 dicembre.
I sindacati erano piuttosto contrariati prima della fumata grigia, figuriamoci ora. «L’ex Ilva è un’azienda che non ha un assetto industriale e finanziario. Il fatto che ci abbiano chiamato l’ultimo giorno utile ci dà il segnale della gravità della situazione che è molto alta – aveva detto la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David prima dell’incontro con il Governo sull’ingresso di Invitalia in Am Investco controllata dal colosso ArcelorMittal, fissato per le 12 e poi rinviato di circa un’ora. – L’Ilva è importantissima per l’ambiente, per l’occupazione e l’industria di questo Paese. Vediamo se oggi ci daranno risposte, fino ad oggi non ce ne hanno mai date, vediamo se cambia qualcosa».
Oggi l’accordo non è stato raggiunto e durissimo è stato il commento del leader della UILM, Rocco Palombella: «C’è pressapochismo, improvvisazione, si lascia in balia delle onde una realtà così importante: 20 mila lavoratori appesi e l’incertezza dal punto vista ambientale, degli investimenti e su come questo gruppo andrà avanti. Si parla di slittamento, ma di cosa? Dopo un anno il Governo non è nelle condizioni di dire qual è il destino dei lavoratori, degli stabilimenti e dell’ambiente. E’ gravissimo».
Intanto il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli, concludendo il confronto di oggi con i sindacati, ha annunciato che un nuovo incontro si terrà la prossima settimana.
di: Maria Lucia PANUCCI
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