Secondo gli analisti le parole del numero uno della Fed, che faranno seguito a quelle di ieri di Christine Lagarde, potrebbero essere il termometro dei mercati per tutta la settimana. Attesi diversi dati macro
Le principali Borse europee hanno aperto poco sopra la parità questa mattina. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 segna un +0,14%. A Francoforte il Dax sale dello 0,2%, a Parigi il Cac40 guadagna lo 0,4% e a Londra l’indice Ftse100 avanza dello 0,6%.
Partenza sopra la parità anche per Piazza Affari. Nei primi minuti di contrattazioni l’indice Ftse Mib procede in territorio positivo, mostrando un rialzo dello 0,4% a quota 23.092 punti. Tra i singoli titoli si mette in mostra sin dai primi minuti di scambi Leonardo che avanza di oltre il 5% e si porta sempre più vicino al muro dei 7 euro. In evidenza ancora due big del comparto oil, Tenaris ed Eni che salgono rispettivamente del 2,4% e del 2,05% grazie alle positive performance del petrolio che sale di oltre un punto percentuale. Tra le migliori del listino anche Atlantia, reduce dal rally di ieri, avanza di circa il 2% e viaggia sopra la soglia di 16 euro in attesa di novità sul futuro di Aspi. La riunione di ieri del consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti rimane aperta in relazione all’offerta per Aspi e si riaggiorna oggi nel pomeriggio al fine di consentire la contestualità delle determinazioni di tutti i membri del Consorzio.
Gli investitori rimangono prudenti in attesa dell’audizione del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al Senato. I suoi commenti sui tassi e sull’inflazione potrebbero pilotare il sentiment di mercato, che guarda con una certa preoccupazione alla reflazione Usa, dopo l’ennesimo balzo dei tassi sui Treasuries a 10 anni.
Nel frattempo i listini americani ripartono dalla chiusura di ieri, con il Nasdaq a picco a -2,46%, l’S&P 500 a -0,77% e il Dow Jones piatto a +0,09%. Per oggi i Futures indicano una giornata di rialzi per tutte le piazze a stelle e strisce. Intanto l’Asia viaggia contrastata ma tendenzialmente positiva, grazie all’aumento dei prezzi delle materie prime: con Tokyo chiusa per celebrare le festività dell’Emperor’s Birthday, Hong Kong fa +1,01%, mentre Shanghai perde il -0,40%.
Brilla il petrolio, che cresce in maniera robusta in entrambi gli indici di riferimento: il Wti mette a segno un +1,25% a 62,47 dollari al barile, mentre il Brent fa +1,55% a 66,25. Piatto l’oro a 1.810 dollari l’oncia. Sul fronte valutario, l’euro guadagna sul dollaro a 1,2171 (+0,14%), mentre la sterlina è praticamente piatta rispetto al biglietto verde a 1,4067. Bitcoin in calo di oltre il -7% a circa 50.000 dollari.
Dall’agenda macro arrivano alcuni dati dalla Cina. Nel mese di gennaio i prezzi delle nuove case sono saliti su base mensile dello 0,3%, rispetto al precedente aumento dello 0,1%. Su base annua, i prezzi si sono rafforzati del 3,9%, rispetto alla crescita precedente del 3,8%. E c’è grande attesa a livello macro proprio per l’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona relativo al mese di gennaio (dato finale): il consenso degli analisti ipotizza una crescita su base mensile del +0,2%, e su base annua del +0,9%. Attesi ancha il valore del fatturato industriale e quello degli ordini all’industria italiani e, dall’altra parte dell’Atlantico, la fiducia dei consumatori di febbraio.
di: Maria Lucia PANUCCI
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