
Dovrebbe arrivare al 202% del PIL entro il 2051, a causa degli effetti dell’aumento delle spese federali collegate alle due crisi, quella finanziaria del 2008 e quella pandemica, iniziata nel 2019 e non ancora conclusa
Il debito pubblico degli Stati Uniti potrebbe raddoppiare nei prossimi 30 anni, raggiungendo un livello del 202% del PIL entro il 2051, a causa degli effetti dell’aumento delle spese federali collegate alle due crisi, quella finanziaria del 2008 e quella pandemica, iniziata nel 2019 e non ancora conclusa. E’ quanto prevede il CBO – Congressional Budget Office, un organismo indipendente di Capitol Hill. «Posto che gli impegni di spesa assunti, fra i quali non è incluso il Piano anti-pandemico da 1.950 miliardi recentemente approvato da Biden, continueranno a produrre effetti di lungo periodo – si sottolinea in una nota – la ripresa economica porterà con sé un aumento dei tassi di interesse e la conseguente esplosione della spesa, producendo un aumento del deficit e del debito».
Il deficit, che nel 2021 è atteso al 10,3% del Pil per effetto delle maggiori spese legate alla pandemia, dovrebbe in un primo momento ridursi ad una media del 4,4% nel periodo 2022-2031, per poi risalire in media al 7,9% nel periodo 2032-2041 ed all’11,5% negli anni successivi, per toccare un picco del 13,3% nel 2051.
Crescerà anche la spesa per interessi in risposta alla ripresa economica ed all’aumento dei tassi. Il CBO prevede infatti che i rendimenti dei Treasury decennali si attesteranno in media l’1,6% nel periodo 2021-2025, per raddoppiare al 3% nel periodo 2026-2031 e lievitare al 4,9% entro il 2051. Proprio a causa del maggior deficit e dell’aumento della spesa per interessi, il debito pubblico seguirà un trend crescente passando dal 102% atteso per il 2021 al 202% nel 2051.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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