
Il tasso di riciclo dei rifiuti è del 79% accompagnato da un tasso di circolarità della materia del 19,3%, ben al di sopra della media Ue
L’Italia è leader europeo nel recupero e riciclo dei rifiuti e nell’economia circolare. A rivelarlo la fondazione Symbola, secondo cui il nostro Paese raggiunge nell’economia circolare risultati doppi rispetto alla media europea e molto superiori a quelli di tutti i grandi Paesi. Ciò permette al Paese di risparmiare ogni anno 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione di 63 milioni di tonnellate di CO2.
Il rapporto di Symbola segnala tre indicatori chiave: il tasso di riciclo dei rifiuti, l’uso di materia seconda nell’economia, la produttività e il consumo pro-capite di risorse. Il tasso di riciclo dei rifiuti è in Italia del 79%, contro una media europea del 38% e il 43% della Germania. La produttività dell’uso delle risorse è al 3,64%, contro il 2,2% dell’Ue e 2,54% della Germania; il tasso di circolarità della materia è al 19,3% contro rispettivamente 11,9 e 12,2%.
Ottimi risultati per la filiera della carta e cartone, con un recupero superiore a 5 milioni di tonnellate, che raggiunge l’80% nel caso degli imballaggi. Ogni punto percentuale di crescita del riciclo di carta equivale ad una riduzione 84.000 tonnellate di rifiuti da smaltire. Nel 2018, il riciclo industriale della carta in Italia ha consentito di evitare consumi energetici pari a 1,5 milioni di Tep ed emissioni climalteranti pari a 4,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Secondo le stime di Symbola, in uno scenario di breve-medio periodo dai 5 ai 10 anni, se avessimo un incremento medio del 14% del riciclo interno (passando da 44 Mt a 50 Mt) si otterrebbero ulteriori emissioni evitate di CO2 nell’ordine dei 7 milioni di tonnellate, un valore equivalente alle emissioni di tutti i prodotti petroliferi per uso termoelettrico.
Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolari, ha assicurato massimo impegno a mantenere la leadership assoluta nell’economia circolare.
«Dal punto vi sta energetico» – sottolinea invece l’ad di Enel Francesco Starace – «l’economia circolare equivale a un’economia efficiente e un’economia efficiente è un’economia più responsabile e molto più sostenibile dal punto di vista ambientale». Secondo Starace, alla radice dell’ottima performance dell’Italia ci sarebbe, da una parte, un atteggiamento sano nei confronti dello spreco, dall’altra una governance fatta bene che ha spinto l’innovazione nella direzione giusta
Per la vicepresidente di Confindustria con delega all’ambiente e alla sostenibilità, Maria Cristina Piovesana, è fondamentale investire nell’economia circolare e nella transizione ecologica cogliendo tutte le opportunità offerte dal Piano nazionale ripresa e resilienza, ma è necessario collaborare per studiare tutti insieme gli strumenti più efficaci per sfruttare il potenziale delle imprese italiane, dando loro interventi normativi che diano il tempo e il modo per potersi orientare e riposizionare verso obiettivi sempre più ambiziosi.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI
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