
Il documento della Banca centrale americana rivela che lo scorso anno l’1% della popolazione ha aumentato il suo patrimonio di circa 4 trilioni di dollari. Differenze anche tra laureati e non, generazioni ed etnie
Aumentato nel 2020 il divario tra ricchi e poveri. A renderlo noto è l’ultimo studio trimestrale sulla ricchezza delle famiglie condotto dalla Federal Reserve. Lo studio rivela come l’1% della popolazione sia diventata più ricca aumentando il proprio patrimonio netto di circa 4 trilioni di dollari in questo periodo.
Gli introiti derivano soprattutto da guadagni in azioni e fondi di investimento, quote in società private e altri generi di proprietà a cui le famiglie meno abbienti non hanno accesso. Così le persone appartenenti a questa cerchia hanno messo le mani sul 35% della ricchezza extra generata a livello nazionale, mentre la parte più povera, pari al 50% dell’intera popolazione, ha avuto accesso solamente al 4%.
Per far fronte a questa tendenza, il Presidente Usa Joe Biden aveva promesso già in campagna elettorale di attivare, nei primi 100 giorni del suo mandato, un nuovo regime fiscale per aumentare le tasse alle persone appartenenti al segmento della società più ricco.
Aumentano nel 2020, stando al report della Fed, anche le differenze anche tra chi è in possesso di una laurea e chi non, con i primi che hanno potuto contare su un aumento del patrimonio netto di 9,3 trilioni di dollari, pari a un punto percentuale, portandoli così a detenere il 71,8% dell’aumento di ricchezza. Al contrario, i cittadini americani senza diploma di scuola superiore hanno registrato una riduzione di reddito pari a 111 miliardi di dollari.
Dal punto di vista dell’età, cala la fascia di età tra i 55 e i 69 anni di età, i quali passano da una quota del 43,6% al 42,8%, mentre rimane invariata quella per le persone di età compresa tra i 40 e 54 anni, e aumentano di qualche decimale le porzioni degli under 40 e over 70.
Positivi, invece, i dati riportati nel documento della Banca centrale americana per quanto riguarda la questione razziale: da una parte gli statunitensi bianchi nel 2020 hanno superato per la prima volta i 100 trilioni di dollari, grazie a un incremento di oltre 9 trilioni di dollari. Ma il trend si rivela positivo anche per altre etnie, con i neri e gli ispanici che hanno potuto contare su un aumento, rispettivamente, dell’11,7% e del 10%, con accesso a un totale di 5 e 2,9 trilioni di dollari.
La Fed, infine, sottolinea come gran parte delle famiglie americane con un patrimonio più alto stia mostrando la tendenza a mantenere una parte più alta della loro fortuna in forma liquida rispetto al passato. Un comportamento legato probabilmente alla situazione di incertezza data dall’emergenza sanitaria.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: EPA/MATTHEW CAVANAUGH
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