
La Polonia prevede di somministrare le dosi J&J appena arrivate. La Germania raccomanda di somministrare agli under 60 che hanno già fatto la prima dose di AstraZeneca un altro vaccino per il richiamo
La Commissione europea ha raggiunto un accordo con Pfizer per accelerare l’approvvigionamento di vaccini, con 50 milioni di dosi aggiuntive consegnate nel secondo trimestre, a partire da aprile. Saranno distribuite sulla base della popolazione. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. «Dobbiamo concentrarci sulle tecnologie che hanno dimostrato di meritarlo e questo è il caso dei vaccini basati sull’mRNA», ha spiegato. La tecnologia dell’RNA messaggero è usata da BioNTech-Pfizer e da Moderna mentre AstraZeneca e Johnson&Johnson sono a vettore virale.
Nonostante lo stop in Usa la Polonia prevede di procedere comunque con la campagna di immunizzazione utilizzando il vaccino contro il Covid-19 di Johnson&Johnson dopo aver ricevuto il suo primo lotto di 120.000 dosi. Il ministro della Salute Adam Niedzielski ha affermato che la Polonia sta seguendo le ultime raccomandazioni dell’Agenzia europea per i medicinali, che ha affermato che “al momento non è chiaro” se il siero abbia causato i rari coaguli di sangue segnalati tra le persone a cui sono state somministrate.
La Germania raccomanda di somministrare agli under 60 che hanno già fatto la prima dose di AstraZeneca un altro vaccino per il richiamo. L’indicazione è stata data dopo un accordo fra gli assessori regionali alla Salute e il ministero. Dopo lo stop legato agli approfondimenti sui casi rari di trombosi, il Paese aveva ripreso le vaccinazioni con il siero anglo-svedese solo per gli over 60. Finora sono stati 2,2 milioni gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose AstraZeneca.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA/OLIVIER HOSLET
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