
La proposta: anticipo a 62-63 anni, il resto a 67 anni
Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha avanzato una proposta per la riforma della pensione, dopo la scadenza di Quota 100. Secondo quanto dichiarato, si potrebbe ragionare sulla ripartizione della pensione in due quote: una contributiva, che si potrebbe anticipare, e una retributiva che si otterrebbe solo a 67 anni compiuti. L’anticipo pensionistico potrebbe così arrivare tra i 62 e i 63 anni.
Tridico ha aggiunto che si potrebbe poi pensare di chiedere un anno in meno di contributi per ogni figlio, e un anno in meno ogni 10 di lavori usuranti o comunque ritenuti gravosi.
Secondo il presidente dell’Inps dovrebbe essere consentita un’uscita con requisiti meno stringenti tramite il ricalcolo contributivo, in modo da garantire l’equilibrio: «occorre pensare a strumenti tali da introdurre un regime di flessibilità strutturale del pensionamento, collegata al metodo contributivo». Tridico ha anche rilanciato l’idea della staffetta generazionale e dell’utilizzo del contratto di espansione sostenendo l’ipotesi di estenderlo anche alle aziende al di sotto dei 250 lavoratori.
Per quanto riguarda i lavoratori fragili, ovvero gli immunodepressi e i pazienti oncologici, Tridico ha proposto un pensionamento anticipato sperimentale nel periodo post-pandemico: «è una platea non particolarmente estesa – ha spiegato – che richiederebbe costi molto minori rispetto, ad esempio, a quota 100. Bisognerebbe poi rafforzare l’Ape sociale al momento prorogato solo fino al 2021».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Ti potrebbe interessare anche: