Potrebbe essere chiamato a decidere il ministero degli Esteri del Belgio
Uno storico, curiosando tra i boschi al confine franco-belga di Bousignies-sur-Roc, comune francese nel nord-est dell’Esagono, ha scoperto che la pietra di confine che segnava l’ingresso in Belgio era stata spostata di oltre due metri, estendendo così di fatto il territorio belga.
A quanto si apprende, a commettere il fatto è stato un agricoltore del Belgio, infastidito a suo dire dalla lastra che si trovava sul percorso del suo trattore.
La pietra spostata risale al 1819, pochi anni dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte, quando fu tracciata per la prima volta la linea di confine tra i due Paesi. La mossa del contadino ha di fatto reso più grande il Belgio e più piccola la Francia, e le autorità locali intendono contattare l’agricoltore per chiedergli di riporre la pietra nella sua posizione originale.
Se questo non accadesse, il caso potrebbe finire sulla scrivania del ministero degli Esteri belga, che dovrebbe convocare la commissione di frontiera franco-belga, un organismo che non viene interpellato dal 1930.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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