
La più grande banca danese ha confermato il divieto di scambiare bitcoin e altre criptovalute sulle sue piattaforme, nonostante il crescente interesse da parte dei clienti
Nuovo crollo delle criptovalute che mette ancora una volta in luce la forte volatilità di questo mercato. Il bitcoin segna oltre -4% nelle ultime 24 ore attestandosi a 37.600 $ dopo che nella prima parte della settimana era riuscito a sfondare di nuovo il muro dei 40 mila dollari grazie all’ennesimo dietrofront di Elon Musk (guarda qui). L’Ethereum fa peggio e scivola a -5%.
Il motivo di questo nuovo strappo? La decisione della Danske Bank di confermare il divieto di scambiare bitcoin e altre criptovalute sulle sue piattaforme, nonostante il crescente interesse da parte dei clienti. La più grande banca danese ha sottolineato la “mancanza di trasparenza e regolamentazione nel trading di criptovalute” ed i “prezzi volatili e opachi“. A preoccupare è anche la scarsa sostenibilità ambientale delle cripto. L’impronta di carbonio delle criptovalute minerarie è in contrasto con l’obiettivo di Danske di fare operazioni bancarie sostenibili.
E non finisce qui perché circa l’81% dei gestori di fondi crede che il Bitcoin sia una bolla, anche dopo il crollo dei prezzi del 35% di maggio. A dirlo è l’ultimo sondaggio della Bank of America Global Fund Manager secondo cui lo scetticismo tra i 224 gestori di fondi intervistati arriva nonostante i nuovi segnali di interesse istituzionale nella criptovaluta da parte di hedge fund e banche tra cui Wells Fargo. Il 72% degli intervistati pensa che il recente aumento dell’inflazione sia transitorio. Il Bitcoin è spesso visto come una copertura contro l’inflazione e molti analisti di criptovalute attribuiscono i guadagni della moneta virtuale nell’ultimo anno alla preoccupazione per la crescente inflazione.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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