
Lo ha annunciato la sottosegretaria alla Transizione ecologica
Il decreto attuativo per il bonus idrico è ufficialmente pronto (leggi qui).
L’annuncio arriva dalla sottosegretaria alla Transizione ecologica Vannia Gava. L’obiettivo del bonus è spingere sul risparmio delle risorse e ridurre gli sprechi d’acqua.
Come funziona? Il bonus idrico può essere richiesto una sola volta per un solo immobile e solo per interventi di efficientamento idrico. Si tratta di un incentivo a esaurimento, significa che una volta finiti i fondi non saranno più evase le richieste anche qualora siano conformi.
Sono stati stanziati nel complesso 20 milioni di euro.
Possono richiedere il bonus i proprietari di edifici esistenti oppure coloro che esercitano diritto di proprietà o di godimento su parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.
Si può richiedere per sostituire vasi sanitari in ceramica, apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia, e colonne doccia. Per quanto riguarda i vasi sanitari, devono avere volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti. Invece per la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, sono previsti i dispositivi per il controllo di flusso di acqua portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.
L’importo massimo del bonus è di mille euro per le spese effettivamente sostenute tra il primo gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021.
Si può presentare domanda registrandosi su una Piattaforma che si troverà all’interno del sito del ministero della Transizione ecologica, previa autenticazione attraverso Spid o Carta d’Identità Elettronica. Al momento della registrazione si devono fornire le dichiarazioni sostitutive di autocertificazione; i dati anagrafici e il codice fiscale; l’importo della spesa sostenuta per cui si richiede il rimborso; la quantità del bene e specifiche della posa in opera o installazione; le specifiche tecniche; l’identificativo catastale dell’immobile e deve dichiarare di non avere usufruito di altre agevolazioni fiscali per le medesime spese.
Inoltre alla domanda bisogna allegare la copia della fattura o della documentazione commerciale.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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