Le materie prime scarseggiano e le autorità chiedono alle 72 miniere della Mongolia di aumentare di 100 tonnellate in più la produzione, pari a circa il 3% del consumo a fine termici
Produrre più carbone. Pechino sta cercando così di contrastare la profonda crisi energetica che sta vivendo il Paese, ordinando ai minatori di carbone di estendere al massimo la produzione per allentare la pressione della domanda e l’escalation dei prezzi.
Le materie prime, soprattutto quelle energetiche, stanno scarseggiando per le chiusure forzate dovute alla pandemia. E la carenza è tanto acuta da aver addirittura paralizzato la produzione in alcune provincie cinesi.
Per questo motivo il Governo centrale ha ordinato alle 72 miniere presenti nella Mongolia Interna di spingere l’output oltre la soglia consentita, accrescendo la produzione di carbone di quasi 100 tonnellate in più, pari a circa il 3% del consumo a fine termici. La Regione è la seconda in termini di produzione di carbone, con un output superiore ad un miliardo di tonnellate nel 2020, pari ad un quarto della produzione complessiva nazionale.
Tutto questo in vista dell’arrivo della stagione più fredda e della necessità di fare quanta più scorta possibile.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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