
Prima di passare alle Camere il Governo rimette mano alle norme. Domani nuova possibile riunione in Cdm. Vediamo le ipotesi in ballo
Novità in vista sulla Manovra 2022. È terminata dopo circa un’ora la riunione a Palazzo Chigi. Era assente il ministro dell’Economia Daniele Franco che è impegnato a Bruxelles ed ora il testo potrebbe essere portato di nuovo all’attenzione dei ministri per un giro di tavolo prima del passaggio alle Camere, presumibilmente venerdì.
Secondo quanto si apprende il decalage del Reddito di cittadinanza scatterà dopo il rifiuto di una offerta di lavoro congrua. Tutto il resto delle disposizioni rimangono inalterate. Intanto il Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza avverte che per un percettore del RdC “lavorare non conviene“. Il Comitato spiega che in presenza di un incremento di reddito da lavoro l’80% di questo concorre alla definizione dell’importo della prestazione. Per rendere conveniente la ricerca, propone il Comitato, nella determinazione del reddito per il calcolo dell’importo, per chi inizia a lavorare o è già occupato, bisognerebbe considerare il reddito da lavoro solo per il 60%, senza limiti di tempo e “fino a quando viene raggiunto il reddito esente da imposizione fiscale, considerando al 100% la parte eccedente tale soglia”.
Perché una proposta di lavoro sia congrua e quindi non rifiutabile dal punto di vista temporale basterà che il contratto superi un mese e non più tre mesi “per incoraggiare persone spesso molto distanti dal mercato del lavoro ad iniziare ad entrarvi e fare esperienza“. Lo si legge nella proposta del Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza che ricorda come i settori in cui potrebbero trovare un’occupazione i beneficiari del Rdc, ovvero edilizia, turismo, ristorazione, logistica, sono spesso caratterizzati da una forte stagionalità.
Vengono rivisti i requisiti di età per l’anticipo pensionistico con Opzione donna. A quanto si apprende al termine della riunione di questa mattina a Palazzo Chigi, la norma della manovra dovrebbe essere modificata rispetto all’ipotesi iniziale e il criterio di età per accedere alla misura dovrebbe essere abbassato, come aveva già anticipato il ministro Andrea Orlando. Nella ipotesi iniziale l’età per Opzione donna si alzava a 60 anni e invece dovrebbero essere confermati i parametri attuali di pensionamento anticipato con 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le autonome.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
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