Anche i social inquinano, l’appello del ministro: “vi sembrano gratis perché il prodotto siete voi”
Anche i social inquinano. Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani si è rivolto a circa 17 mila studenti di scuole medie e licei durante una videoconferenza, per sensibilizzare sull’uso dei social network e sottolineare l’impatto ambientale che possono avere i cellulari.
Se internet fosse un Paese, ha sottolineato il ministro, sarebbe quarto al mondo per emissioni di Co2 dopo Cina, Usa e India: «quando mandate inutili fotografie – ha detto Cingolani – pensate al costo ambientale che hanno. Quello che fate vi sembra gratis perché in realtà il prodotto siete voi. Tutte le tecnologie, se non sono utilizzate con sobrietà, possono diventare deleterie».
Cingolani ha spiegato ai ragazzi che nelle azioni che ciascuno può fare per contribuire alla salvaguardia del pianeta, c’è utilizzare i mezzi pubblici e green come le bici, evitare di sprecare il cibo e fare attenzione alla raccolta di rifiuti, ma anche imparare a capire come funziona internet. Le stime raccontano che “una foto da un megabyte equivale a lasciare accesa una lampadina per 33 minuti”.
Ma non si tratta solo di foto: lo streaming video genera quattro tonnellate di Co2, una quantità superiore a quella prodotta dalla Spagna e poco meno dell’1% delle emissioni mondiali. L’anidride carbonica emessa con l’invio di una mail è pari a quattro grammi, di poco superiore rispetto a un messaggio su WhatsApp o su Facebook Messenger senza foto né video. Se invece si allega un’immagine al messaggio, il “peso” sale a 50 grammi di CO2.
Inoltre, ogni utente genera circa 400 grammi di anidride carbonica, pari a due chilometri percorsi con un’auto a benzina.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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