
Si tratta del 15% in più rispetto a un’analoga rilevazione relativa al 2015
Quasi 11 milioni di italiani sono a rischio povertà. Il dato, calcolato dal Centro studi di Unimpresa, si riferisce a fine 2021 e conta oltre 1,6 milioni di soggetti in più rispetto a un’analoga rilevazione relativa al 2015, quando erano 9,2 milioni, con una crescita significativa di circa il 15%.
La crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria ha contribuito, dunque, a estendere il perimetro delle persone in difficoltà. Più nel dettaglio si tratta di quattro milioni e 71 mila disoccupati a cui vanno aggiunti 6 milioni e 734 mila occupati in situazioni critiche. Di questi 925 mila soggetti sono con contratti di lavoro a termine part-time, due milioni e 142 mila persone con contratti a tempo determinato full-time, due milioni e 731mila addetti con contratti a tempo indeterminato part-time involontario, 225 mila soggetti con semplici contratti di collaborazione e 711 mila sono autonomi part-time.
«Questa amplissima fascia della nostra popolazione in difficoltà – si legge nel report – è destinata a crescere significativamente nel prossimo futuro. Del resto, gli strumenti varati negli ultimi anni con l’obiettivo dichiarato di abolire la povertà si sono trasformati, com’era forse nella malcelata intenzione di chi li ha proposti, in formidabili strumenti di propaganda elettorale: sussidi pubblici che poi diventano moneta di scambio elettorale».
di: Maria Lucia PANUCCI
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