
Per il 2022 lo Stato si farà carico degli oneri di riscossione che in precedenza gravavano sulle cartelle esattoriali dei contribuenti
Abbiamo già visto qui come la legge di Bilancio 2022 abbia cancellato gli oneri di riscossione per le cartelle esattoriali. In effetti la Manovra ha ampiamente modificato il sistema di remunerazione del servizio nazionale di riscossione. La novità principale consiste nel superamento dell’aggio, in favore di una contribuzione prevalentemente a retribuzione pubblica.
L’agente di riscossione (in questo caso l’Agenzia delle Entrate) percepirà quindi la sua remunerazione non più da una percentuale fissa nelle cartelle dei contribuenti ma direttamente dallo Stato che, per il 2022, si farà carico degli oneri di riscossione.
Questa voce, che in precedenza pesava sui debiti dei cittadini con diverse percentuali (1%, 3%, 6%) andrà quindi a scomparire dai carichi. La misura è decorsa dal primo gennaio: gli oneri di riscossione dunque saranno ancora dovuti per tutti i carichi affidati fino al 31 dicembre.
Rimarranno invece a carico del debitore le spese per le procedure esecutive o cautelari per il recupero delle somme; fra le voci che continueranno a comparire nei carichi dei contribuenti anche le spese di notifica delle cartelle e degli eventuali altri atti di riscossione.
Un’altra novità riguarda l’allungamento dei termini di pagamento delle cartelle: i debiti possono essere saldati entro i 180 giorni dal ricevimento della notifica (al posto dei 120 precedentemente previsti) senza incorrere in more o sanzioni. Infine, l’Agenzia delle entrate ha approvato un nuovo modello di cartella di pagamento, valido per tutte le cartelle da riscuotere affidate dal primo gennaio 2022.
di: Marianna MANCINI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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