Wan Yi chiede che Mosca e Kiev abbiano negoziati diretti: il terzo round avverrà “entro i prossimi due giorni”. Il Papa chiede la Pace mentre Lavrov accusa Zelensky di “frenesia militare”
L’evacuazione dei civili dalla città ucraina di Mariupol è stata rinviata “per motivi di sicurezza“: come riferito dalle autorità municipali, infatti, ci sarebbero troppe violazioni della tregua annunciata mentre le forze russe “continuano a bombardare Mariupol e dintorni“.
La Russia, infatti, aveva annunciato una tregua per aprire corridoi umanitari che permettessero l’uscita dei civili dalle città ucraine di Mariupol e Volnovakha. Lo riferiscono le agenzie Interfax e Tass, citando il ministero russo della Difesa. L’evacuazione era iniziata alle 9 ora locale (le 10 italiane) e sarebbe dovuta durare fino alle 14 (le 15 italiane), coinvolgendo oltre 200 mila persone dalla città ucraina di Mariupol e più di 15 mila da Volnovakha.
Le forze russe intanto continuano ad avvicinarsi alla seconda maggiore centrale nucleare dell’Ucraina, dopo quella di Zaporizhzhia, e proseguono i bombardamenti non solo a Kiev e Sumy ma anche a Zhytomyr e Chernihiv, dove rinuonano le sirene d’allarme.
Un “teatro dell’assurdo“: così il presidente russo Vladimir Putin definisce la posizione dell’Occidente sull’Ucraina, dove “il bianco diventa nero e viceversa“. «Le sanzioni contro la Federazione russa equivalgono a una dichiarazione di guerra – aggiunge, come riportato dall’agenzia Ria Novosti. – L’istituzione di una no-fly zone sull’Ucraina da parte di qualsiasi Paese sarà vista da Mosca come partecipazione diretta al conflitto armato. Il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini».
Il portavoce presidenziale turco, intanto, fa sapere che domani Recep Tayyip Erdogan sentirà telefonicamente il presidente russo Vladimir Putin. Lunedì, invece, si riunirà il consiglio di sicurezza Onu.
Secondo il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, Zelensky avrebbe una “frenesia militare”. «Zelensky è dispiaciuto che la Nato non intervenga, vuol dire che non vuole risolvere il conflitto con la diplomazia. Cerca di provocare il conflitto contro la Russia con la partecipazione della Nato. Sembra che l’Ucraina inventi sempre dei motivi per aggiornare i termini in base ai quali aprire il tavolo con la Russia» – ha dichiarato Lavrov.
A proposito della Nato, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha detto in Polonia che ne difenderanno “ogni centimetro del territorio“. Blinken ha aggiunto che è nelle intenzioni dell’amministrazione Biden far stanziare 2,7 miliardi di dollari per sostenere i rifugiati ucraini e i Paesi che li accolgono.
Blinken, inoltre, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, su richiesta degli Stati Uniti. «I combattimenti si interrompano il prima possibile, tutelando le vite umane ed evitando crisi umanitarie su larga scala – avrebbe detto Wang Yi. – La Cina ritiene che per risolvere la crisi ucraina sia ancora necessario agire secondo finalità e principi della Carta dell’Onu. Il primo è rispettare e proteggere la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i Paesi, il secondo è insistere sulla risoluzione pacifica delle controversie attraverso il dialogo».
“Entro i prossimi due giorni” avrà luogo il terzo round dei negoziati. A renderlo noto Mikhail Podolyak, consigliere dell’ufficio del presidente ucraino, citato dalla testata ucraina Strana.ua. «Stiamo valutando, tra le altre cose, come iniziano a funzionare i corridoi umanitari per apportarvi modifiche, se necessario, nell’ambito del processo negoziale» – ha aggiunto.
Nel nuovo bilancio fornito dalla Russia si parla di 2.037 installazioni militari ucraine distrutte dall’inizio della cosiddetta “operazione speciale“. Stando a quanto dichiarato dal portavoce generale del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, si tratta nello specifico di “71 posti di comando e centri di comunicazione militari ucraini, 98 batterie di missili antiaerei S-300, Buk M-1 e Osa e 61 stazione radar“.
Al contrario, stando a quanto riferito da autorità e media locali, le forze ucraine avrebbero distrutto almeno 39 aerei, 40 elicotteri, 269 carri armati, 945 veicoli corazzati e 105 pezzi di artiglieria russi dall’inizio dell’invasione. I soldati uccisi, invece, ammonterebbero a oltre 10 mila.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA
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