
Gli ammortizzatori sociali sono stati prorogati a beneficio dei datori di lavoro che non possono più ricorrervi per esaurimento dei limiti di durata nell’utilizzo
Il decreto Energia varato d’urgenza dal Governo per calmierare gli effetti del rincaro delle materie prime energetiche (qui) comprende anche alcune novità sulla cassa integrazione.
In particolare l’articolo 11 del testo contente “disposizioni in materia salariale” interviene modificando e integrando l’articolo 44 del provvedimento precedente relativo alla cassa integrazione.
Innanzitutto, si predispone che “i datori di lavoro di cui all’articolo 10 che non possono più ricorrere ai trattamenti ordinari di integrazione salariale per esaurimento dei limiti di durata nell’utilizzo” potranno erogare ancora un trattamento ordinario di integrazione salariale per un massimo di 26 settimane, fino al 31 dicembre 2022 e nel limite di spesa complessivo di 150 milioni di euro per il 2022.
Altre misure specifiche di sostegno sono previste per i datori di lavoro di settori in particolare difficoltà economica che impiegano un massimo di 15 dipendenti e hanno esaurito il tempo di applicazione dell’assegno di integrazione salariale.
A queste imprese è riconosciuto un “ulteriore trattamento di integrazione salariale per un massimo di 8 settimane fruibili fino al 31 dicembre 2022“. A questo scopo per il 2022 sono stati stanziati 77,5 milioni di euro. L’allegato I del provvedimento specifica i codici Ateco che hanno diritto alla misura.
All’Inps spetta il compito di monitorare l’applicazione del sostegno valutandone anche una rimodulazione, “fermi restando l’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica e l’importo complessivo di 300 milioni di euro per l’anno 2022“.
Fra le novità introdotte dal decreto c’è anche la possibilità per i datori di lavoro con codici Ateco nell’Allegato A che “a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino al 31 maggio 2022, sospendono o riducono l’attività lavorativa” di essere “esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale di cui agli articoli 5, 29, comma 8 e 33, comma 2 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148“.
Secondo quanto riferito dal presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio Franco Gattinoni, nel turismo organizzato beneficiano di questo ammortizzatore sociale “tutte le imprese con meno di cinque dipendenti che avevano a disposizione in tutto 13 settimane per un intero biennio, esaurite completamente o quasi nel periodo gennaio-marzo“.
Benvenga quindi un intervento in tal senso del Governo, anche se “la vera criticità è il pesante iter burocratico per usufruire degli ammortizzatori”.
«Ad oggi le domande Fis non sono ancora state accolte dall’Inps e quindi i dipendenti non sono stati pagati, se non grazie agli anticipi erogati direttamente dalle imprese – spiega, ribadendo l’importanza di – ulteriori sostegni economici in favore di un comparto che sta cercando con enorme fatica di uscire da una crisi pesantissima».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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