
Nel 2021 è proseguita la contrazione dei tassi dei default sui crediti concessi a famiglie e imprese
I crediti deteriorati sono ai minimi storici in Italia ma si rischia, per famiglie ed imprese, il boom con la fine delle misure di sostegno nei prossimi mesi. E’ quanto emerge dalla terza edizione dell’Osservatorio NPE di CRIBIS Credit Management, società del Gruppo CRIF specializzata nella gestione dei processi di Collection e di NPL management, che si pone l’obiettivo di fornire una visione complessiva e aggiornata sul mercato degli NPE (Non Performing Exposure).
Nello specifico nel 2021 è proseguita la contrazione dei tassi dei default sui crediti concessi a famiglie e imprese: da dicembre 2020 a dicembre 2021 si registra per le società di capitali un tasso di default che passa dal 2,6% all’1,6%, mentre per le persone fisiche passa dal 1,6% al 1,2%.
«Gli interventi governativi e di categoria hanno mitigato in modo estremamente efficace gli effetti della crisi economica causata dalla pandemia – ha commentato Alberto Sondri Executive Director CRIBIS Credit Management. – Riteniamo, inoltre, che un ridotto livello di consumi, registrato in periodo pandemico, abbia consentito in particolare alle famiglie di mantenere gli obblighi finanziari contratti precedentemente al 2020. Per la liquidità delle imprese, invece, un ruolo fondamentale l’hanno avuto gli strumenti di finanza agevolata. Nei prossimi mesi andremo ad osservare l’effetto derivante dal termine delle moratorie e dall’avvio dei piani di rimborso dei crediti garantiti. Alla luce di questo riteniamo che possa verificarsi un’inversione del trend dei tassi di default».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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