
Le stime della banca prevedono una riduzione dei prezzi non prima del 2023/2024
La vera sfida delle sanzioni internazionali è l’affrancamento dalle forniture russe di gas e l’Europa sembra pronta a tutto pur di centrare l’obiettivo nei tempi minori possibile. Nel breve termine il piano REPowerEU potrebbe infatti rivelarsi poco incisivo ma, come ha precisato anche l’ultima simulazione di Morgan Stanley, getterà le basi per una gestione futura del comparto energetico in Europa.
L’anno scorso il Vecchio Continente ha consumato circa 484 miliardi di metri cubi di gas naturale, di cui 149 miliardi provenivano dalla Russia. Per ridurre questa percentuale non sarà sufficiente la rigassificazione, di cui l’Europa possiede 49 terminali (fra quelli già esistenti e quelli ancora in costruzione) in 13 Paesi.
Complessivamente, la capacità di rigassificazione ammonterebbe a 231 miliardi di metri cubi all’anno, che fino al 2021 venivano però sfruttati al 41% (l’anno scorso l’Europa ha infatti importato circa 98 miliardi di miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto).
Queste infrastrutture sono poi dislocate in modo non ottimale, con 20 dei 49 rigassificatori che si trovano in Spagna, Portogallo e Regno Unito. La penisola iberica e la Gran Bretagna sono però mal collegate con il resto dell’Europa e rivolgersi alla loro produzione non sembra essere una scelta ottimale nel medio periodo, o comunque consentirebbe di recuperare solo una piccola quota di quanto necessario.
Lo scenario chiaramente peggiorerebbe se la Russia decidesse di tagliare ulteriormente le forniture di gas all’Europa, portando il prezzo a 186 euro a megawattora rispetto ai 62 euro a megawattora che costerebbe nel 2022 al netto del rischio geopolitico incorporato.
Secondo il modello di stime di Morgan Stanley, quest’anno la domanda di gas scenderà a 463 miliardi di metri cubi, il fondo minimo già toccato con il Covid, per poi vedere una lieve ripresa dal 2023.
«Entro il 2024 stimiamo che la “call” di gas naturale liquefatto sarà circa il 70% in più, circa 164 miliardi di metri cubi – spiega Morgan Stanley – Così l’Europa passerà dall’essere il “bilanciatore” di gas naturale liquefatto all’essere una “nuova fonte” di domanda di gas naturale liquefatto».
Ad ogni modo, i nuovi volumi di gas naturale liquefatto arriveranno nel mercato europeo non prima del 2025-2026; queste previsioni hanno così portato a un rialzo del prezzo del gas che nel secondo trimestre del 2022 toccherà quota 100,8 euro/megawattora, per poi scendere a 93,1 nel terzo trimestre e risalire nuovamente a 100,8 dopo l’estate.
Nel 2023 le previsioni sono più contenute, con prezzi sotto la soglia di 100 euro e precisamente a 93,1, 69,8, 69,8 e 85,3 nei quattro trimestri. Per il 2024 si parla di 62 euro.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ U.S./ DBA
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