
Mentre lunedì Bruxelles potrebbe sottoscrivere l’accordo, il ministro della Pubblica Amministrazione ammonisce: “è contro la nostra storia culturale di relazioni industriali”
È attesa per lunedì sera l’ultima parola sul salario minimo: alle 19 a Strasburgo si terrà il round decisivo dei negoziati sulla direttiva per introdurre uno sbarramento salariale minimo.
Sembra molto probabile che Commissione, Parlamento e Consiglio Ue giungano ad un accordo.
Al momento si discute su una proposta della Commissione del 2020 che punta a fissare salari minimi adeguati ed equi, pur nel rispetto delle singole impostazioni nazionali. Il progetto mira a rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva a discapito di quella privata.
La notizia arriva dopo che questa mattina la Germania ha alzato il salario minimo a 12 euro.
In Italia, invece, arriva l’alt di Brunetta. Il ministro della Pubblica amministrazione ha ribadito che “il salario minimo per legge non va bene perché è contro la nostra storia culturale di relazioni industriali“.
«Non buttiamo il bambino con l’acqua sporca e valorizziamo le nostre relazioni industriali. – incalza il ministro – Il salario non può essere moderato ma deve corrispondere alla produttività».
Dal segretario PD Enrico Letta arriva la spinta sull’introduzione del salario minimo e l’abolizione degli stage gratuiti: «non è possibile che oggi i primi lavori siano sempre tirocini gratis: noi li vogliamo abolire, come il ministro Orlando ha già cominciato a fare. La questione salariale è fondamentale: c’è l’impegno ad arrivare al salario minimo, come in Germania e in Australia. In Italia i salari sono fermi a 20 anni fa; l’inflazione è ripartita e l’effetto è terribile».