
Intesa ha investito in cinque aziende innovative israeliane nei settori della cyber security, dell’agritech e del calcolo quantistico che possono generare profitto all’Italia
Intesa Sanpaolo investe nelle start-up israeliane mettendo sul tavolo 20 milioni di euro. La sua controllata Neva sgr ha puntato su cinque aziende innovative nei settori della cyber security, dell’agritech e del calcolo quantistico. In particolare si tratta di vFunction (tecnologie per il cloud aziendle); Seed-X (intelligenza artificiale per studiare le proprietà di semenze e grani); Classiq (libreria software per quantum computing); Coro (cybersecurity, piattaforma all-in-one basata sulla intelligenza artificiale); Cyberint (cybersecurity aziendale e monitoraggio rischi).
La volontà generale è quella di investire nelle start up di origine israeliana che possono generare un impatto positivo per l’economia italiana. «Neva vuole agevolare l’accesso al mercato italiano, anche come porta di ingresso in quello europeo, favorendo lo sviluppo delle startup, in particolare negli ambiti di grande trasformazione del Paese incentivati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza», spiegano da Intesa.