
Il valore globale delle operazioni di buyout ha raggiunto quota 338 miliardi di dollari nella prima metà di quest’anno, con una flessione del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel frattempo il valore globale delle Ipo si è attestato a 91 miliardi di dollari, -73% rispetto alla prima metà del 2021. Ma il calo è momentaneo
Il private equity rallenta la sua corsa di fronte all’inflazione. Nel report di Bain & Company nella sola prima metà dell’anno il mercato ha registrato un valore di 512 miliardi di dollari in termini di operazioni di buyout, con una dimensione media delle operazioni vicina al miliardo di dollari.
Ma il rallentamento si sta già manifestando, con un indebolimento delle pipeline di operazioni, soprattutto nel settore tecnologico caratterizzato da valutazioni elevate. Il valore globale delle operazioni di buyout ha raggiunto quota 338 miliardi di dollari nella prima metà di quest’anno, con una flessione del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel frattempo, il valore globale delle Ipo, quelle sostenute dai buyout e le altre, si è attestato a 91 miliardi di dollari, -73% rispetto alla prima metà del 2021. E la raccolta di fondi di buyout, già in forte calo da 284 miliardi nel 2021 a 138 miliardi di dollari registrati quest’anno, è destinata a contrarsi ulteriormente nel breve termine.
«I dati mostrano che l’incertezza legata all’inflazione e alle valutazioni degli asset stanno pesando sull’attività e le operazioni di Private Equity, con una contrazione nella prima metà dell’anno – ha spiegato Roberto Fiorello, responsabile italiano della practice Private Equity di Bain & Company. – Ma nonostante i crescenti rischi di recessione, e sebbene il settore stia rallentando la sua corsa di fronte all’inflazione, l’industria continua a essere ben posizionata per superare la tempesta ed emergere ancor più forte, anche grazie ai 3.600 miliardi di dollari di liquidità su cui può contare. Si tratta di un’attività ciclica e ci aspettiamo di dover affrontare alcune sfide a breve termine. Tuttavia, nel lungo periodo, siamo convinti che il Private Equity possa continuare a crescere, rimanendo l’asset class più performante in tutte le condizioni di mercato».