
Il governo cerca di risolvere il nodo della cessione delle banche
Il decreto Aiuti bis prevede nuove regole per la cessione del credito per i bonus edilizi. Le scadenze per richiedere il superbonus 110% sono sempre più vicine, per gli edifici unifamiliari residenziali indipendenti è il 31 dicembre 2022, ma entro il 30 settembre deve essere stato eseguito almeno il 30% dei lavori. Il 31 dicembre 2023 è invece la data ultima per edifici di Iacp ed enti assimilati, in questo caso entro il 30 giugno 2023 devono essere eseguiti il 60% dei lavori. Dopo il 2023 l’agevolazione proseguirà per altri due anni solo per gli edifici in aree colpite da eventi sismici (a partire dal 2009), tutti gli altri edifici vedranno l’agevolazione scendere al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Importante ricordare che per ottenere il superbonus energetico è obbligo migliorare di almeno due classi energetiche dell’edificio, certificato con un’Attestazione di prestazione energetica effettuata prima dell’inizio dei lavori e una al termine degli stessi.
Il superbonus consiste nella detrazione fiscale del 110% che il Fisco restituisce in quattro anni, la strada più semplice è quella della cessione del credito fiscale che si ottiene attraverso lo sconto in fattura o cessione diretta. Il collo di bottiglia è avvenuto qui, dato che le banche hanno esaurito il plafond e non possono accettare nuove operazioni e non hanno più fiducia nelle imprese, dato che dai controlli sono emerse falle e truffe.
Le nuove norme prevedono una terza cessione del credito, così che le banche possano cedere a loro volta ai loro correntisti non consumatori.