
La banca d’affari Goldman Sachs aveva avvertito che le dinamiche inflazionistiche della Turchia erano “preoccupanti” ma il governo Erdogan non è corso ai ripari
Il tasso di inflazione ufficiale della Turchia ha superato l’80% ad agosto, portandosi sui massimi degli ultimi 24 anni. Secondo i dati pubblicati dall’agenzia statistica governativa, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato a un tasso annuo dell’80,2%, il più alto dei quasi due decenni di potere del presidente Erdogan.
I funzionari governativi, sottolinea l’FT, insistono che l’inflazione inizierà a scendere negli ultimi mesi del 2022, anche se hanno alzato le previsioni di fine anno al 65%.
Nureddin Nebati, ministro delle Finanze, ha dichiarato nel fine settimana che il tasso di inflazione sarà del 25% entro la fine del 2023. La banca d’affari Goldman Sachs aveva, tuttavia, avvertito che le dinamiche inflazionistiche della Turchia erano “preoccupanti” e aveva previsto che l’inflazione avrebbe superato il 90% in ottobre e novembre prima di scendere al 75%.
Poiché il presidente turco ha insistito nel mantenere i tassi di interesse più bassi al mondo in termini reali, il Paese, scrive l’FT, ha sofferto di un’inflazione vertiginosa e di un crollo del valore della lira che ha eroso il tenore di vita e alimentato il malcontento nei confronti della sua leadership.