
L’Italia è al quarto posto per il tasso di utilizzo circolare dei materiali
Secondo quanto rilevato dal Rapporto sui Sustainable Development Goals dell’Istat, nell’analisi del Goal 12, nel 2020 la percentuale di rifiuti urbani per abitante è crollata del 3,2%, grazie soprattutto al Covid. La pandemia ha provocato infatti una diminuzione dei consumi delle famiglie, tanto che i rifiuti hanno raggiunto i 487 kg pro capite, in netta discesa rispetto al 2019.
Inoltre, è aumentato il tasso di utilizzo circolare dei materiali, che sale di 2,1 punti percentuali rispetto al 2019. Segno più anche per la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, che arriva a 63%.
L’Italia si colloca al quarto posto a livello europeo per il tasso di utilizzo circolare dei materiali e al sesto per tasso di riciclaggio.
Nel 2020, in Italia, le attività produttive hanno generato 9,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, registrando un calo del 3% rispetto al 2019. Se si guarda però sul 2019, la produzione di rifiuti speciali pericolosi appare in crescita.
Nel biennio in esame aumenta la quota di acquisti che rispettano i criteri ambientali minimi ma si riduce la percentuale di istituzioni pubbliche che adottano forme di rendicontazione sociale e/o ambientale. Nel triennio 2018-2020, quasi quattro imprese su 10 hanno sviluppato innovazioni in grado di generare effetti positivi sull’ambiente.