
Su TikTok e Instagram la GenZ (e non solo) denuncia la situazione invivibile del mercato immobiliare italiano
I social network sono stati, e per alcuni sono ancora, uno strumento per sfoggiare ricchezze e case da sogno. Gli utenti però hanno iniziato a invertire il trend e pubblicare quali condizioni i più giovani sono costretti ad accettare per vivere in città come Milano o Roma.
Su TikTok sono oltre 270mila le visualizzazioni per i video con hashtag #mercatoimmobiliare che, se fino a qualche meso fa erano uno strumento di marketing di alcuni agenti immobiliari, sta diventando uno spaccato di “internet verità”. Soprattutto Noemi Mariani, una giovane creator sta spopolando sul social grazie alla sua serie “Case da incubo” tra stanze singole affittate a oltre 1000 euro mensili, o appartamenti da 20 metri cubi spacciati per “spaziosi”.
«Mi sono ritrovata di fronte a un mare di case da incubo a prezzi esorbitanti e da lì ho semplicemente scelto di fare una delle cose che mi riesce meglio: lamentarmi sui social. Nulla di troppo pretenzioso. All’inizio solo qualche stories. Poi ci ho preso gusto, ho visto che il mio pubblico rispondeva bene, era interessato e soprattutto empatizzava con la causa e ho continuato – ha raccontato Mariani. – Ora spero veramente di poter portare questa denuncia ai piani alti affinché qualcuno possa fare qualcosa prima che sia troppo tardi. Dopo una stanza in una casa condivisa a 980 euro più spese, cosa può arrivare?».
Il fenomeno non è solo italiano. La crisi si sta facendo sentire anche in megalopoli come New York o la più vicina Londra, anche in queste città sono stati i social a registrare lo sgomento degli utenti alle prese con gli affitti e senza poter contare sugli “sconti Covid” che erano stati concessi durante la pandemia.
Il portale immobiliare Street Easy ha registrato un aumento medio del 20% per gli affitti a New York.