
Nuova formula da 49 euro al mese; ma non mancano polemiche
Un biglietto unico, a 49 euro, che puoi disdire quando vuoi e ritrovare sullo smartphone in formato digitale. Dopo il successo della soluzione a 9 euro al mese sperimentata nei tre mesi estivi dell’estate 2022, il governo tedesco rilancia una nuova offerta per la mobilità sostenibile. Ancora non è chiaro se ci saranno agevolazioni sul nuovo abbonamento, ad esempio per le categorie di bambini e pensionati.
La proposta sposa quella dei Verdi, alleati di governo dell’Spd del cancelliere Olaf Scholz, e sembra incontrare il gradimento dei tedeschi nonostante in alcune aree, negli scorsi mesi, si fosse dovuti correre ai ripari per la penuria di mezzi. Per finanziare l’iniziativa il governo centrale è pronto a mettere sul piatto un miliardo e mezzo, ma chiede ai Länder di fare lo stesso.
E qui iniziano i primi attriti, perché se in linea di massima gli stati confederati si dicono favorevoli all’iniziativa per bocca della senatrice ai trasporti di Brema Maike Schaefer, nel dettaglio sono disposti a investire a condizione che Berlino accetti di elevare i finanziamenti ai fondi regionali, che si attestano già a quota 9,4 miliardi. Gli ulteriori fondi, per un progetto di cui si vedrà l’effettivo impatto tra due anni, potrebbero essere trovati nel maxi pacchetto di aiuti da 200 miliardi di euro annunciato dal Cancelliere. Saranno necessari se si vogliono evitare i disservizi occorsi quest’anno in alcune regioni, con mezzi in ritardo o mancanti per ritardi nell’adeguamento delle flotte. I bus, treni e mezzi a rotaia vanno inoltre sottoposti a revisione. «La tariffa migliore non serve a nulla se non abbiamo mezzi di locomozione», ha dichiarato presentando l’accordo la ministra dei Trasporti del Saarland Petra Berg.
Se dalle amministrazioni locali si chiedono più fondi, qualcun altro critica il prezzo dell’abbonamento, giudicato troppo elevato. Si tratta dei Linke, il partito di Janine Wissler a sinistra di Spd che lamenta che il costo di 49 euro rende ai meno abbienti più difficoltoso potersi permettere la mobilità, con ricadute sociali potenzialmente pesanti per i meno agiati. Intanto Berlino corre a tamponare il vuoto legislativo con un abbonamento ad hoc a 29 euro, disdettibile fino a dicembre e che copre gli ultimi tre mesi dell’anno; tuttavia la soluzione non copre né la tratta per Brandeburgo né quella per il Mar Baltico, né tanto meno quella verso l’aeroporto. Lasciando quindi una parte della platea dei pendolari ancora ad attendere il treno al solito prezzo.