
I mercati restano deboli, contrastati e instabili, per colpa delle deludenti trimestrali di alcuni big del tech, mentre la Bce ha rialzato i tassi dello 0,75%
Apertura in rosso per le Borse europee: a Milano l’indice Ftse Mib avvia gli scambi a 22.391 punti, in calo dello 0,88%. Segno meno anche per tutte le altre piazze: Parigi cede lo 0,46%, Francoforte lo 0,97% e Londra lo 0,89%.
I mercati restano deboli, contrastati e instabili, per colpa delle deludenti trimestrali di alcuni big del tech, mentre la Bce rialza i tassi dello 0,75% ma lascia intendere che potrebbe moderare le strette in futuro, la Boj mantiene la sua politica ultra-accomodante e cresce l’aspettativa che la Fed, dopo un quarto rialzo consecutivo di 75 punti base a novembre, possa rallentare un po’ il passo a partire da dicembre.
In Asia i listini sono in calo, dopo che l’inflazione nell’area di Tokyo è salita al top da 33 anni a ottobre e la Banca del Giappone, come previsto, ha mantenuto invariata la sua politica ultra-accomodante. Nel frattempo il Fmi ha tagliato di quasi l’1% le sue previsioni di crescita in Asia, portandole al 4% nel 2022 e al 4,3% nel 2023 e ha tagliato anche le sue stime sul Pil cinese, riducendole dal 4,4% di aprile al 3,2% quest’anno e al 4,4% nel 2023.
A Wall Street i future replicano la chiusura di ieri, con quelli sul Dow Jones in lieve rialzo e quelli sullo S&P e sul Nasdaq in ribasso, dopo che il colosso Amazon ha lasciato sul terreno il 12% nell’afterhour, mentre Apple ha guadagnato lo 0,5%. La sessione è stata pesante per tutte le big tech, che in questi giorni hanno pesantemente deluso il mercato con trimestrali inferiori alle attese. Gli investitori hanno duramente penalizzato i titoli dell’ex Facebook che, nel terzo trimestre, ha visto dimezzarsi gli utili e scendere ancora il fatturato.
Ma a preoccupare è soprattutto l’andamento molto peggiore delle previsioni del progetto sul Metaverso: utenti inferiori alle attese e 9,4 miliardi di dollari persi in nove mesi. Meta, che a inizio anno flirtava con i 1.000 miliardi di capitalizzazione, ha bruciato ieri oltre 80 miliardi.
Il rendimento dei Btp italiani a 10 anni sale leggermente sopra la soglia del 4% dopo la decisione della Bce, senza tuttavia dare indicazioni sul ridimensionamento del proprio bilancio. Il rendimento dei titoli di Stato apre a 4,053% mentre il differenziale rispetto agli omologhi Bund tedeschi sale a 206,7 punti dopo aver chiuso ieri a 205. Ieri il mercato obbligazionario aveva registrato un netto rally guardando più ai segnali dovish giunti da Francoforte che al contestuale robusto aumento dei tassi da parte della Bce.
Apertura sotto la parità per l’euro che passa di mano a 0,9967 sul dollaro mentre lo yen, dopo che la Boj ha lasciato invariati i tassi di interesse, mostra un andamento debole. In particolare, la moneta unica avanza su quella nipponica a 146,01. Il biglietto verde viene scambiato sulla divisa giapponese a 146,49. In rialzo l’euro sulla sterlina a 0,8631 pence.
Continua la risalita del prezzo del gas ad Amsterdam, con i future Ttf che, dopo le prime contrattazioni, segnano un rialzo del 4,3% a 112 euro al megawattora.
Prezzo del greggio in calo questa mattina. Il Brent viene scambiato a quota 93,98 dollari al barile mentre ieri viaggiava a quota 94,87 dollari al barile (-1,06%), mentre il Wti è a quota 87,93 dollari al barile (-1,16%).
Il Giappone apre la giornata macro con la decisione sui tassi e i dati sul mercato del lavoro. Dalla Francia arrivano Pil e spese per consumi, dalla Germania il Pil, dall’Italia I prezzi alla produzione e l’inflazione. Prezzi al consumo anche dalla Germania.
Dagli Stati Uniti sono attese le spese per consumi, i redditi delle famiglie, il deflatore dei consumi, il costo del lavoro e la fiducia delle famiglie calcolata dall’Università del Michigan.
Per la finanza, attesi i conti di Eni e Saras, mentre il cda di Tim è convocato per l’esame del Memorandum of understanding sulla rete unica. In programma l’assemblea di Mediobanca e la conferenza stampa di FC Internazionale Milano al termine dell’assemblea dei soci. A Roma, conferenza stampa di presentazione dell’annuale indagine Acri – Ipsos su “Gli Italiani e il Risparmio”.