
Chiusura leggermente positiva per le Borse europee nella prima seduta della settimana e l’ultima del mese di ottobre
Le Borse europee chiudono in rialzo tranne Parigi, mentre Wall Street procede in calo. A Londra l’Ftse 100 avanza dello 0,72% a 7.098,60 punti, a Francoforte il Dax sale dello 0,13% a 13.260,02 punti e l’Ftse Mib a Piazza Affari segna +0,55%. Negativa invece Parigi dove il Cac 40 perde lo 0,10% a quota 6.266,7.
Dopo una mattinata all’insegna della cautela, gli indici hanno migliorato il loro andamento, cercando di ignorare la debolezza di Wall Street, dove comunque il Dow Jones si avvia ad archiviare ottobre con la migliore performance mensile dal 1976 e la migliore in assoluto per il mese di ottobre.
Mentre continua la stagione delle trimestrali, gli occhi degli investitori sono tutti puntati sulla Federal Reserve: domani si apre la due giorni di riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della banca centrale Usa e gli investitori si aspettano un ulteriore aumento dei tassi di 75 punti base, il quarto consecutivo.
Emerge anche l’idea che la Fed deciderà poi di rallentare il passo, vista la debolezza di alcuni dati macroeconomici. Gli investitori, quindi, credono che la Fed procederà con un aumento di 50 punti base a dicembre; poi, prevedono due rialzi consecutivi di 25 punti all’inizio del 2023. In questo modo, i tassi toccherebbero il 5% a marzo ed è questa la previsione, per esempio, data oggi dagli economisti di Goldman Sachs.
Tornando a Piazza Affari, tra i titoli a maggiore capitalizzazione, si sono messi in evidenza Diasorin (+2,48%), Tenaris (+2,58%) e Saipem (+1,57%), nonostante il prezzo del petrolio si muova al ribasso.
In chiusura dei mercati europei, il contratto consegna Dicembre sul Brent scende dell’1,05% a 94,76 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dell’1,8% a 86,32 dollari al barile. In calo anche il prezzo del gas ad Amsterdam: -12,4% a 122 euro al megawattora.
Sul fronte dei cambi, l’euro vale 0,9882 dollari (0,9924 in avvio e 0,9940 venerdì in chiusura). La divisa unica è inoltre scambiata a 146,895 yen (147 e 146,68), mentre il dollaro-yen si attesta a 148,628
Unicredit ha guidato al rialzo i bancari spinto dal miglioramento delle stime sul margine di interesse per il 2022. L’istituto, che la scorsa settimana aveva annunciato la trimestrale e la revisione al rialzo delle previsioni per il 2022, questa mattina ha ulteriormente ritoccato le stime per fine anno, in modo da riflettere le modifiche apportate dalla Bce ai termini e alle condizioni delle Tltro.
In particolare l’istituto ha alzato a oltre 9,7 miliardi la stima di margine di interesse, esclusa la Russia, per l’intero 2022, a fronte degli «oltre 9,6 miliardi» annunciati nei giorni scorsi.
Per quanto riguarda gli altri titoli del settore, Bper ha guadagnato l’1,49%, Intesa Sanpaolo l’1,25% e Banco Bpm è rimasta piatta (+0,03%). Si è mossa al rialzo anche Campari (+2%), dopo l’annuncio che è stato siglato un accordo per comprare una quota iniziale del 70% di Wilderness Trail Distillery, marchio super-premium di bourbon e rye whiskey con sede nel Kentucky, per 420 milioni di dollari.
Sul Ftse Mib, hanno chiuso in rialzo anche Amplifon (+1,86%), Cnh Industrial (+1,83%) e Buzzi Unicem (+1,33%). Segno opposto per Moncler (-3,53%) e Banca Generali (-2,86%), venendo meno la speculazione su una sua imminente cessione per finanziare l’acquisizione di Guggheneim. Secondo indiscrezioni il cda del Leone di Trieste sarebbe più freddo nel portare avanti l’operazione.
Segno meno anche per Interpump (-3,02%), che paga i realizzi dopo la buona performance della scorsa settimana.