
Attraverso un nuovo studio, i ricercatori sono riusciti a capire perché alcuni coronavirus siano in grado di causare infezioni gravi a differenza di altre varianti che sono risultate più leggere
La caratteristica sacca contenuta all’interno della proteina spike del virus Sars- CoV-2 potrebbe essere la chiave per produrre una cura contro tutte le varianti del Covid-19. Attraverso un nuovo studio condotto dall‘Università di Bristol e pubblicato oggi su Science Advances, i ricercatori sono infatti riusciti a capire perchè alcuni coronavirus siano in grado di causare infezioni gravi a differenza di altre varianti che sono risultate più leggere. Una questione che a oggi era rimasta irrisolta.
Nello studio, elaborato da un team internazionale guidato dalla professoressa Christiane Schaffitzel dell’ateneo di Bristol, sono state esaminate le glicoproteine spike che compongono tutti i coronavirus. La tasca presente al suo interno, scoperta per la prima volta nel 2020, e’ presente in tutti i coronavirus mortali, inclusi Mers e Omicron.
Al contrario, questa sacca non è presente nei coronavirus che causano un’infezione lieve con sintomi simili al raffreddore. Il team è quindi arrivato al risultato che questa sacca, che lega una piccola molecola, l’acido linoleico, un acido grasso essenziale indispensabile per molte funzioni cellulari, potrebbe essere sfruttata per elaborare trattamenti per tutti i coronavirus mortali, rendendoli allo stesso tempo vulnerabili a un trattamento a base di acido linoleico mirato a questa sacca.
«Nel nostro precedente lavoro avevamo identificato la presenza di una piccola molecola, l’acido linoleico, sepolta in una sacca su misura all’interno della glicoproteina Sars-Cov-2, nota come Spike protein, che si lega alla superficie cellulare umana, consentendo al virus di penetrare nelle cellule e iniziare a replicarsi, causando danni diffusi – ha spiegato il professor Schaffitzel – Abbiamo dimostrato – ha proseguito – che imbrigliare l’acido linoleico nella sacca potrebbe fermare l’infettivita’ del virus, aiutando a sviluppare un trattamento antivirale“.