
La triste verità dal simulatore Inps: un 25enne per potersi ritirare dovrà lavorare fino ai 70
Le scelte sono state fatte pensando agli anziani, ma a pagarne lo scotto saranno i giovani. È il simulatore dell’Inps “Pensami” a mettere una pietra tombale sulle speranze dei giovani (quelli almeno che non hanno già programmato o realizzato il proposito di espatriare): la pensione diventa sempre più un miraggio. I ragazzi di 25 anni in attività da 12 mesi, ad oggi, potranno lasciare il mondo del lavoro anticipatamente a settant’anni e a riposo per vecchiaia a 70 anni e sei mesi. Questo se non subentrassero ulteriori paletti che però, ahinoi, ci sono: un altro requisito da rispettare è che il lavoratore abbia accumulato contributi di almeno 46 anni e 4 mesi nel primo caso e oltre 20 anni nel secondo. Va ancora peggio se si hanno tra i 5 e i 20 anni di contributi perché, in questo caso, si potrà andare in pensione di vecchiaia a 74 anni e 10 mesi. Praticamente come non andarci mai, o pensionarsi per cause di forza maggiore.
La situazione migliora man mano che la simulazione viene fatta da persone più agé: per i trentenni ad esempio la situazione migliora, ma non di molto. La pensione di vecchiaia, per un lavoratore nato nel 1990, arriverà a 70 anni con 20 anni di contributi e a riposo con quella anticipata con 45 anni di contributi a prescindere dall’età. Il nuovo simulatore è disponibile sulla piattaforma dell’Inps.