
Conto alla rovescia per la decisione della Fed e il discorso di Powell, alle 20 (ora italiana). Domani è il turno di Bce e BoE
Chiusura contrastata per le Borse europee in attesa delle riunioni della Fed, della Bce e della Bank of England. Il Dax 30 di Francoforte guadagna lo 0,34% a 15.180,25 punti, l’Ibex 35 di Madrid lo 0,73% a 9.100,38 punti e l’Aex di Amsterdam lo 0,33% a 747,68 punti. In flessione il Ftse 100 di Londra, che cede lo 0,12% a 7.762,4 punti, mentre il Cac 40 di Parigi è sotto la parità dello 0,07% a 7.077,11 punti.
Gli analisti si attendono un ritocco di 25 punti base del costo del denaro e più attendono le parole del numero uno dell’istituto, Jerome Powell, per comprendere le future mosse. La decisione della Fed influenzerà anche l’annuncio che domani darà la Banca centrale europea sui tassi, ma intanto gli esperti mettono in conto un incremento di 50 punti base.
Sul mercato valutario, l’euro è in rialzo a 1,091 dollari (da 1,085 alla vigilia). E’ invece stabile sullo yen a 141,16 (141,11), mentre il dollaro/yen è pati a 129,28 (130,01).
Volatile il prezzo del gas: debole in mattinata, sale del 2,35% a a 58,7 euro al Mwh. Movimento opposto per il petrolio, che ha invertito la rotta nel pomeriggio: il Wti di marzo è scambiato sui 78,28 dollari al barile, in calo dello 0,79%.
Intanto oggi è stato annunciato che l’Opec+ ha confermato gli attuali livelli di produzione, decisi nel novembre scorso. In più è emerso che negli States le scorte di petrolio sono inaspettatamente aumentate, registrando un rialzo di 4,14 milioni di barili a 452,688 milioni di unità.
Piazza Affari è stata sostenuta ancora una volta dalle banche. Unicredit, dopo la volata della vigilia, è salita di un ulteriore 1,1%, conquistando la soglia dei 18 euro. Si sono inoltre distinte le Bper (+3,3%), spinte dal ‘Buy’ di Ubs. Hanno fatto bene le St (+2,5%) e le Interpump (+2%).
Per contro si sono indebolite le Enel (-2,19%), mentre si apre un periodo di incertezza sui vertici della società, in scadenza il prossimo maggio. Recordati ha segnato un -2,5%, perdendo quota insieme ai titoli farmaceutici.