
Lo ha affermato il presidente nel corso dell’audizione sulle proposte di legge sulla repressione della diffusione illecita in streaming di contenuti tutelati dal diritto d’autore
“Per cercare di rafforzare la tutela dei diritti audiovisivi sportivi nell’ambito delle trasmissioni in streaming, voglio sottolineare con grande forza che un intervento normativo chiarificatore di rango legislativo sui poteri di intervento dell’Autorità è senz’altro auspicabile”.
Lo ha affermato il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, nel corso dell’audizione sulle proposte di legge sulla repressione della diffusione illecita in streaming di contenuti tutelati dal diritto d’autore, all’esame delle commissioni Cultura e Trasporti della Camera.
Un intervento normativo, ha chiarito, “avrebbe l’effetto, non solo di rafforzare le iniziative di contrasto per una più efficace tutela del diritto d’autore, ma anche di definirne limiti e portata”.
Lasorella ha fatto riferimento alla proposta di modifica del regolamento adottato dal Garante delle comunicazioni la tutela dei diritti sugli eventi sportivi, sottoposto alla consultazione pubblica e basato su una serie di azioni da adottare in rete in tempo reale.
E ha spiegato l’attenzione prioritaria dedicata al mondo dello sport facendo rilevare che “gli eventi sportivi hanno la grande peculiarità di avere grande certezza in ordine alla titolarità dei diritti e quindi è sembrato giusto partire dalla tutela dei diritti sportivi”. Tuttavia, ha aggiunto, “ciò non esclude che in futuro, attraverso un affinamento delle competenze e delle tecniche dell’Autorità si possa seguire la violazione di altri diritti d’autore in altri tipi di trasmissione in live streaming”.
Il presidente dell’Agcom ha nello stesso tempo precisato: “L’Autorità non si avvale di contributi statali ed è pressochè impossibile immaginare i nuovi compiti con le risorse umane finanziarie disponibili a legislazione vigente, basti pensare che gli interventi ipotizzati dovrebbero essere adottati per lo più nei giorni festivi o semifestivi, con tutto ciò che ne consegue per il funzionamento degli uffici e la reperibilità del personale”.