
Il tetto è di 100 dollari per i prodotti derivati commercializzati a prezzo maggiorato, a 45 per quelli venduti a prezzo scontato
Gli Stati Membri dell’Ue hanno raggiunto n accordo per imporre un price cap al barile sulle importazioni di derivati dal petrolio russo ai Paesi terzi. Lo ha comunicato su Twitter la Svezia, alla presidenza di turno del Consiglio dell’Ue.
Stoccolma ha spiegato che si tratta di “un accordo importante che fa parte della risposta continua dell’Unione europea e dei partner alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina”.
Secondo Bloomberg, il tetto si attesta a 100 dollari al barile per i prodotti petroliferi commercializzati a prezzo maggiorato, compreso il diesel. Per i prodotti venduti a prezzo scontato, come l’olio combustibile e alcuni tipi di nafta, il price cap è di 45 dollari.
L’accordo è stato raggiunto dagli ambasciatori Ue in Coreper, i(Comitato dei rappresentanti permanenti). L’intesa è arrivata el quadro della coalizione tra i Paesi G7 (Canada, Francia, Italia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) e l’Australia per fissare un tetto globale al prezzo dei prodotti raffinati del petrolio trasportati via nave verso i Paesi terzi.
Il divieto fa parte dell’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che entrerà in vigore domenica 5 febbraio, insieme all’embargo europeo.